Intervista alla giovane promessa del nuoto Ludovica Di Maria, “anche con lo sport si può costruire il proprio futuro”
Nuoto23 Febbraio 2025 - 10:39
Ludovica Di Maria nasce in Sicilia, a Siracusa, dove vive fino ai tre anni prima di andare a vivere fuori a Bari e poi in Lombardia dove si trova ora, precisamente a Mozzate. A differenza degli altri nuotatori, che solitamente chiamiamo extra Sicilia, lei inizia la sua formazione natatoria lontano dall’isola e risulta tesserata con una società siciliana, la Sun Club, successivamente e solo per una stagione quando è esordiente. In quel periodo, stagione 2019/2020, con la famiglia hanno provato a tornare a vivere sull’isola. In seguito tra Covid e impegni di lavoro dei genitori si sono stabiliti in modo definitivo in Lombardia dove Ludovica nuota diversi anni, cambiando società sul territorio, con il suo storico tecnico Filippo Zampieri. Quando Di Maria torna in Sicilia però per le vacanze (Natale, Pasqua e in estate) ha l’esigenza di allenarsi e lo fa a Siracusa con la Sun Club.
Classe 2008 è Cadetta primo anno al momento è tesserata con la Sporting Club 63 Mozzate e ai prossimi Criteria Nazionali Giovanili è qualificata in sei gare: 50 e 100 stile libero, 50, 100 e 200 dorso, 50 farfalla; risultati conseguiti allenandosi con il tecnico Carlo Maria Zuccaro. Ludovica guarda già più avanti ai campionati italiani assoluti in vasca lunga di metà aprile con la possibilità di essere convocata in una rappresentativa nazionale per la terza volta. Già in passato, nel 2003, ha preso parte alla Coppa Comen a Larissa, recentemente ha partecipato allo Swim To, da cui è tornata con un oro di categoria nei 50 stile libero e un argento nei 50 dorso, e lo ha fatto nella Rappresentativa Fin Italia selezionata per l’occasione. Come tutti i nuotatori deve dividersi tra studio, frequenta il quarto anno di liceo, gli allenamenti in diversi impianti, fortunatamente disponibili e non troppo distanti da casa, e il tempo libero con i suoi hobby a cui non rinuncia.
Inizia a nuotare da piccola nella propaganda. È la figlia maggiore e in famiglia i genitori hanno fatto sport, il papà ciclismo a livello amatoriale e qualche gara di triathlon, la mamma ginnastica artistica. “Ho iniziato a fare nuoto – racconta Ludovica – perché è il classico sport in cui i genitori ti iscrivono per imparare a nuotare. Poi per me è stato amore a prima vista anche se in realtà ho smesso per soli due mesi. Avevo iniziato a fare equitazione, non so bene perché forse mi piacevano i cavalli e stare a contatto con gli animali. Ma alla prima caduta sono tornata subito in piscina e penso di aver fatto bene”.
Intervista a Ludovica Di Maria
Partiamo proprio dal recente SwimTo a cui ha partecipato convocata nella Rappresentativa Fin Italia, non è la prima volta e che emozione ha provato?
“Esatto già nel 2023 ero stata convocata alla Coppa Comen, quell’anno a Larissa in Grecia, mi allenavo a Busto Arsizio alla Taurus in quel periodo. È sempre bellissimo far parte delle rappresentative, significa che sei stata tra le migliori a livello nazionale e poi sono gare particolari. Alla Coppa Comen ero esaltata e determinata allo stesso tempo, sentivo il peso di un evento importante. Per quanto riguarda Torino i tecnici nazionali utilizzano spesso questi eventi per valutarci e non è mai semplice entrare. L’appuntamento per me importante per la stagione sarà il campionato italiano assoluto di metà aprile a Riccione, lì i tecnici guarderanno tempi e graduatorie per gli EuroJrs, è un mio obiettivo, anche se la categoria a livello europeo è molto ampia e quindi ci sono tante ragazze anche più grandi”.
Vedendo come sono andate le gare a Torino possiamo tranquillamente affermare che lei è una velocista, ma qual è il suo stile preferito?
“Decisamente velocista e stile preferito sicuramente non rana (ride, ndr). Sono molto soddisfatta della finale assoluta che ho nuotato nei 50 dorso, mentre nella categoria Cadette ho vinto l’oro nei 50 stile libero e l’argento nei 50 dorso. Forse da piccola avrei preferito proprio questo stile in cui ho vinto la mia prima medaglia regionale. Adesso preferisco di più lo stile libero, mi sta portando più soddisfazioni negli impegni nazionali ed anche il fatto di trovarci più competizione lo porta ad essere il mio preferito. Mentre, sempre per definirmi, per quanto riguarda la vasca preferisco la lunga: nelle virate non sono così performante”.
Come obiettivi recenti mi sembra di capire che punta più sugli Assoluti che i Criteria, mentre obiettivi più a lungo termine sulla sua vita?
“Si, sono agli ultimi anni di categoria essendo Cadetta, punto ormai molto alle qualificazioni agli Assoluti in lunga. In questa fase della mia vita sono molto concentrata su nuoto e scuola, spero di continuare ad avere i risultati di adesso e spero di trovare una buona università che mi permetta di rendere compatibili studio e allenamenti, ma non escludo a priori eventuali esperienze all’estero. Non sto pensando troppo al mio futuro, sono al quarto anno di liceo, ma probabilmente dopo mi piacerebbe fare qualcosa nel settore economico o anche qualcosa in ambito comunicazione”.
Ha gareggiato in Sicilia e continua a nuotarci quando viene sull’isola. Che differenze trova?
“Il bello di nuotare in Sicilia è ritrovare compagni e allenatori che conosco da anni e a cui voglio bene. Il problema degli impianti carenti è il maggiore, perché ad esempio ci sono difficoltà con la vasca lunga a Siracusa, la Cittadella ha avuto problemi in passato e la vasca da 50 metri diventa fondamentale nella seconda parte di stagione. Anche le piscine in corta non sono tante e non ce ne sono molte in zona, sono distanti. Anche il calendario, sentendo molti ex compagni, so di poche gare in programma e questo porta ad una minore possibilità di entrare nelle gare nazionali perché ci sono meno occasioni per realizzare i tempi. Qui in Lombardia abbiamo una ventina di vasche corte e anche se più rare ci sono e più facilmente raggiungibili vasche lunghe. Con la mia squadra ci alleniamo a Mozzate e facciamo palestra tre giorni a settimana dopo la sessione di nuoto in una struttura affiancata. Con il gruppo che può fare i tempi per il campionato italiano assoluto facciamo anche dei doppi la mattina, riusciamo a spostarci tra Legnano e Milano Mecenate e fare questi allenamenti in più”.
Come molti atleti la sua giornata tipo è molto intensa. Immagino abbia attivo il piano studente-atleta ma nel tempo libero al di là di studio e nuoto cosa fa?
“Intanto dico che il duro lavoro fatto tutti i giorni viene ripagato dai risultati. Personalmente cerco di bilanciare il mio tempo, quando non studio o mi alleno, e nelle settimane in cui non ho gare, non rinuncio al mio tempo libero e a delle uscite. Diventa importante per me staccare completamente la spina e non pensare a nulla. I compiti li faccio dopo l’allenamento e dopo cena, bisogna essere bravi a trovare un equilibrio, penso sia fondamentale, ci sono persone che non riescono. Io sin dal primo anno di liceo ho attivato il piano studente-atleta che mi permette di programmare le interrogazioni e avere giorni di assenza giustificati. Ho avuto sempre professori sensibili da questo punto di vista, ma so di altri che credono che solo la scuola ti possa formare e dare un futuro nella vita. Io invece credo che anche con lo sport si possa costruire il proprio futuro”.