Tutti aspettavano la nona tappa del Giro d’Italia 2025, con gli sterrati che hanno reso epica la Strade Bianche, e l’attesa è stata ripagata da una frazione all’insegna della polvere e dello spettacolo, alla fine della quale la classifica generale risulta stravolta. Ma la Gubbio-Siena ha soprattutto i visi sporchi di terra di Wout Van Aert e di Isaac Del Toro, veri e propri eroi di giornata: il primo per essersi preso la vittoria di tappa su un traguardo simbolico come quello senese, dopo un periodo difficilissimo, ed il secondo per aver indossato la maglia rosa, alla fine di 181 km memorabili. L’altra faccia della medaglie sono invece i volti delusi di Juan Ayuso e Primoz Roglic, protagonisti attesi, che invece hanno pagato una giornata storta, anche a causa di una caduta che li ha penalizzati.
È stato ai meno 40 km dall’arrivo che la corsa si è infiammata, quando il gruppo ha attaccato il primo tratto sterrato, già da subito selettivo, con Mads Pedersen in testa a dettare un ritmo sostenuto, che ha rapidamente fatto selezione. Tanto che la maglia rosa Diego Ulissi ha perso irrimediabilmente contatto. Il secondo settore sterrato ha contribuito ulteriormente a fare selezione: una caduta nel gruppo di testa ha creato una spaccatura che poi si è rivelata decisiva. A rimanere coinvolti sono stati soprattutto uomini importanti di classifica, come Roglic, Ayuso e Pidcock, per i quali è iniziata una sofferta rincorsa.
In testa, a macinare sterrati, rimangono in quattro: Del Toro, Van Aert, Vacek e Bernal. Gli ultimi due però non tengono il ritmo forsennato del messicano e del belga, che arrivano alle porte di Siena da soli, giocandosi la vittoria sulla rampa verticale di via Santa Caterina, sulla quale Van Aert resiste a denti stretti, non si stacca, e grazie alla sua intelligenza tattica passa in testa, andando a vincere a braccia alzate da vero campione.
Per Del toro c’è la delusione del secondo arrivato, ma può ben consolarsi indossando la maglia rosa, strameritata per quanto fatto vedere oggi, dimostrando un talento assoluto. Una menzione va anche a Giulio Ciccone, terzo all’arrivo, grazie ad un’azione notevole. Le note dolenti sono tutte per Ayuso, che ha tagliato il traguardo con un ritardo di 1’07”, e per Roglic, che ha chiuso la tappa a 2’22”.
In classifica generale, cambia tutto: Isaac Del Toro quindi è la nuova maglia rosa, con Ayuso secondo a 1’13”, Tiberi terzo a 1’30”, seguito da Carapaz a 1’40’’, Ciccone a 1’41’’, mentre per trovare Roglic bisogna scandere fino alla decima posizione, distante ben 2’25”.
Domani (19 maggio) ci sarà una giornata di riposo, che servirà per riprendere le forze, ma soprattutto per schiarirsi le idee, dopo uno stravolgimento così inaspettato.
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