Festa dell’inclusione per la Settimana europea del calcio unificato a Catania

di Comunicati Stampa

“Un calcio per tutti, nessuno escluso”. È questo lo spirito che ha animato l’evento del 20 maggio al City Sports di via Santa Sofia, a Catania, uno dei momenti più significativi in Sicilia dell’edizione 2025 della Settimana Europea del Calcio Unificato, promossa da Special Olympics con il sostegno della UEFA.

Sul campo, fianco a fianco, atleti con e senza disabilità intellettive hanno dato vita a un torneo di calcio unificato ricco di emozioni, sorrisi, rispetto e spirito di squadra. Oltre la competizione, c’è stato qualcosa di più profondo: una festa dell’inclusione con i calciatori della Ragazzini Red.

 Squadre unificate, regole condivise, stessi sogni. Il mix è stato perfetto. La giornata ha visto la partecipazione di delegazioni di atleti dell’Orizzonte Gela Special Olympics, tecnici, docenti, volontari e le famiglie. Intervenuti anche Valeria Carulli (Asp di Catania), Maria Grazia Fiammingo e Orazio Arancio, responsabile regionale rugby Special Olympics e della squadra del Cus Catania.

Il messaggio lanciato dal campo del City è chiaro: l’inclusione non è un concetto, è un’azione concreta. Il calcio, nella sua forma più pura, può e deve essere un linguaggio universale, capace di unire le persone oltre ogni barriera.

Lo sottolinea Angelo Bellavia, presidente della Ragazzini Red ma anche proprietario del City Sports, la struttura che dal suo primo giorno di vita ha ospitato diverse iniziative sulla tutela dei diritti dei disabili e anche le partite di calcio del Dipartimento Calcio Paralimpico Sperimentale. L’evento si inserisce nel calendario europeo che coinvolge oltre 50 Paesi con migliaia di atleti e volontari. La Sicilia ha risposto presente, con il cuore e l’impegno di chi crede che un mondo più giusto comincia anche da un pallone condiviso.

“L’inclusione non è una parola, è una strada”

Natale Saluci, direttore di Special Olympic Sicilia: “L’inclusione nasce da un bisogno umano prima che sportivo. Special Olympics è nato per questo: per migliorare la vita delle persone con disabilità intellettive, dando spazio alle abilità, alle relazioni, all’autonomia. Quando parliamo di calcio unificato, non ci riferiamo solo a un gioco condiviso, ma a un percorso che cambia vite. Il valore dell’inclusione sta nella possibilità che ogni persona ha di esprimere sé stessa e di farlo in un contesto accogliente, aperto, dove la performance tecnica passa in secondo piano rispetto alla crescita personale e relazionale”.

Sport a 360 gradi e tanti sorrisi: “Penso a Mario, che ha rappresentato l’Italia a Los Angeles. Non è stato scelto solo per le sue capacità atletiche, ma perché aveva raggiunto un livello di autonomia tale da poter viaggiare e vivere quell’esperienza da solo. Questo è il cuore dell’inclusione: rendere le persone protagoniste della propria vita. Il City? Catania ha già dimostrato una grande sensibilità, offrendo una struttura ideale per diventare punto di incontro, formazione e promozione della cultura dell’inclusione. Ora l’obiettivo è allargare questa rete, costruendo insieme un movimento che metta la persona al centro, sempre”.