Messina, 14 punti di penalizzazione e inibizione per Alaimo e Cissè
Calcio29 Maggio 2025 - 18:48
La Sezione Disciplinare del Tribunale Federale Nazionale ha inferto un’ulteriore mazzata al Messina. La sentenza è durissima e va ben oltre le previsioni della vigilia. Quattordici punti di penalizzazione, da scontare nella prossima stagione sportiva, 10 mesi di inibizione a Stefano Alaimo e Doudou Cissè. Pesano il mancato versamento di stipendi e contributi non rispettando la scadenza dello scorso 16 aprile e in più la recidiva. Un fardello non indifferente accompagnerebbe dunque la squadra nel torneo 2025/2026. Ma da quale campionato ripartirà effettivamente il calcio messinese? L’iscrizione in Serie D è sempre più in bilico, basti pensare ai debiti pregressi e all’istanza di fallimento con l’udienza fissata il 10 giugno. Il tutto con una proprietà totalmente assente, come i potenziali acquirenti, mentre i giorni scorrono senza sostanziali novità. La clessidra si sta svuotando e il baratro incombe.
Il dispositivo integrale
Il Tribunale Federale Nazionale ha pronunciato, nell’udienza fissata il 29 maggio 2025, sui deferimenti, preliminarmente riuniti, proposti dal Procuratore Federale n. 26293 /1078pf24-25/GC/pe e n. 26292 /1077pf24-25/GC/blp del 2 maggio 2025, nei confronti dei sigg.ri Stefano Alaimo e Doudou Aissatou Sarr Cissè, nonché nei confronti della società ACR Messina Srl, il seguente dispositivo
P.Q.M.
Il Tribunale Federale Nazionale, Sezione Disciplinare, definitivamente pronunciando, irroga le seguenti sanzioni:
– per il sig. Stefano Alaimo, mesi 10 (dieci) di inibizione;
– per il sig. Doudou Aissatou Sarr Cissè, mesi 10 (dieci) di inibizione;
– per la società ACR Messina Srl, punti 14 (quattordici) di penalizzazione in classifica, da scontare nella prima stagione sportiva
utile a decorrere da quella 2025/2026.
Così deciso nella Camera di consiglio del 29 maggio 2025.
I RELATORI Antonella Arpini e Carlo Purificato
IL PRESIDENTE Carlo Sica
L’appello del consigliere Carbone
E la politica? In questi mesi i tifosi hanno spesso puntato il dito contro l’Amministrazione Comunale, non avendola ritenuta in grado di trovare una soluzione utile nel momento sportivamente più drammatico. Dal consigliere comunale Dario Carbone giunge un appello rivolto al sindaco di Messina, Federico Basile, di convocare urgentemente i parlamentari regionali e nazionali messinesi e tutti i vertici delle associazioni di categoria imprenditoriali, industriali e produttive. “Ritengo che soltanto tramite un coinvolgimento così ampio, peraltro sollecitato da alcuni organi di informazione, potrà crearsi una rete fitta di contatti che consenta ad eventuali interessati di acquistare la società e salvare l’Acr Messina” dichiara Carbone. “Tutti devono fare la propria parte in questa battaglia vitale: sia la politica che l’imprenditoria e il tessuto produttivo locale, che non possono non comprendere quel fondamentale fenomeno sociale che è il calcio anche alla luce degli oggettivi benefici di natura economica da esso derivanti” continua il consigliere. “Adesso è il momento di agire e di trovare soluzioni concrete e immediate, considerato l’avvicinarsi dell’ennesima scadenza cruciale e, più di ogni altra occasione, vitale” conclude Carbone.
Gli scenari
Il Messina, retrocesso dalla C alla D dopo i playout contro il Foggia, vanificando la grande rincorsa nell’arco di un girone di ritorno disputato in condizioni durissime, tra il -4 in classifica e gli stipendi non pagati, non potrebbe nemmeno ricorrere alle procedure per le eventuali riammissioni o ripescaggi, ove qualcuno si manifestasse interessato a rilevare il club. In caso di vacanza d’organico, in virtù delle penalizzazioni subite e i vari inadempimenti di questa stagione, i giallorossi sono da regolamento automaticamente tagliati fuori. L’ordine ufficioso, con una seconda squadra in pole, è: Inter Under 23, Ravenna, Pro Patria, Milan Futuro, Reggina e Sestri Levante. Se l’Acr non dovesse iscriversi nemmeno alla Serie D, peraltro, il titolo scomparirebbe del tutto, con ripartenza in una categoria inferiore o per meglio dire praticamente dal fondo. Né il Comune potrebbe richiedere l’ammissione in soprannumero in Eccellenza, perché nella medesima categoria è stata appena promossa la Messana, un’altra realtà cittadina. Come piano alternativo resterebbe soltanto l’acquisto di un titolo o la fusione con un club che si trova all’interno della stessa provincia. L’Acr, costituito nell’estate 2017 da Pietro Sciotto è ormai un lontanissimo ricordo, dopo otto anni tribolati, con il passaggio all’inconsistente Aad Invest Group nello scorso gennaio che ha sancito la parola fine nella maniera più umiliante. Oggi l’ennesima batosta.