Palermo, Pippo Inzaghi nuova guida tecnica

di Giuseppe La Russa

Sarà Pippo Inzaghi a guidare il Palermo nella prossima stagione di Serie B. Il tecnico piacentino riparte dalla Sicilia, dal capoluogo isolano, con l’intenzione di replicare quanto di buono fatto nella sua esperienza al Pisa, culminata con la promozione dopo 34 anni in Serie A. Nella cittadina marinara andrà un altra vecchia conoscenza palermitana, ovvero Alberto Gilardino, attaccante dei rosanero  nella stagione 2015/2016. A Palermo, Pippo porterà tutta la sua esperienza, cercando soprattutto di valorizzare un gruppo che, in questa stagione, ha subito troppe rimonte da situazioni di vantaggio e che, nei momenti importanti, non è riuscito ad essere incisivo.

Goal nel sangue, la storia di Pippo

Quando si parla di Pippo Inzaghi, vengono in mente tanti ricordi: il goal contro la Repubblica Ceca ai mondiali del 2006 dove, arrivato in aria insieme al compagno di squadra Simone  Barone, non gli fornì l’assist, scavalcando il portiere e regalando lo 0-2 finale, con la conseguente qualificazione agli ottavi di finale. I tifosi rossoneri lo ricorderanno per i due goal fatti in finale di Champions League contro il Liverpool ad Atene nel 2007, che valse la vittoria della settima Coppa dei Campioni per i rossoneri. Ma Pippo era più di un semplice bomber, era uno che aveva il goal nel sangue, che sapeva valutare quando era il momento di calciare e quando quello di temporeggiare.

Pippo Inzaghi, un bomber “settentrionale”

La figura di Pippo Inzaghi da calciatore lo ha visto vestire le maglie delle sole squadre dell’Italia settentrionale, collezionando tantissimi trofei, fra cui le Champions League del 2003 e del 2007, come detto sopra, con il Milan. Ma ogni giocatore che si rispetti parte dal basso per poi arrivare in alto. Infatti Pippo, dopo essere cresciuto nei settori giovanili di San Nicolò e Piacenza, ha fatto la sua prima esperienza in prima squadra con il Leffe in Serie C1, dove segna il suo primo goal, nel dicembre del 1992, contro il Siena. A fine stagione, siglerà ben 13 goal in 21 partite disputate. Nel 1993, passa in Serie B al Verona in prestito, segnando 13 goal in 36 presenze. Nella stagione 1994/1995 ritorna in patria, segnando 15 goal in 37 partite, che valgono la promozione in Serie A. Dopo l’esperienza con il suo Piacenza, passa al Parma per 5,9 miliardi di lire. Lì disputa la Coppa delle Coppe e mette a referto 2 goal in 15 partite disputate. Nella stagione 1996/1997 passa all’Atalanta, dove realizza 24 goal in 33 partite. L’anno dopo viene acquistato dalla Juventus, dove rimane per 4 anni. Lì segna 57 goal in 120 gare disputate.

Pippo Inzaghi e il Milan, una storia d’amore senza fine

11 stagioni di successi, 11 stagioni di conferma e soprattutto di trofei. Si potrebbe descrivere così la carriera di Pippo Inzaghi al Milan, una storia d’amore senza fine, una delle più belle nel panorama calcistico italiano. Con i rossoneri, Inzaghi vinse 2 campionati, 2 Supercoppe Italiane, 1 coppa Italia, 2 Champions League, 2 Supercoppe UEFA e 1 Coppa del Mondo per club. Ma i tifosi rossoneri lo ricorderanno per Atene 2007 quando il Milan di Carlo Ancelotti riuscì nell’impresa di battere il Liverpool che, ai tempi, era una delle squadre più temibili del calcio mondiale. Nel periodo milanese, é arrivata anche la vittoria della Word Cup del 2006 con la nazionale italiana, che ha mandato gli azzurri sul tetto del mondo.

Carriera d’allenatore in salita, poi la svolta

Ritiratosi dal calcio giocato nel 2011, Inzaghi inizia la sua carriera d’allenatore nelle giovanili del Milan, allenando Allievi Nazionali e Primavera. Dopo l’esonero di Massimiliano Allegri, Pippo allena il Milan che, dopo la vittoria dello scudetto del 2011, aveva salutato quasi tutti i “senatori” che avevano portato la diciottesima vittoria della Serie A. Lì rimane 2 anni, non riuscendo però a risollevare le sorti di una squadra in rifondazione. Successivamente passa al Venezia, dove porta i lagunari dalla Serie C alla Serie B. L’anno dopo arriva quinto in classifica, con il raggiungimento dei play off, non riuscendo però nell’impresa di portare la sua squadra in Serie A per mano proprio del Palermo, che non riesce a battere nel doppio scontro in semifinale. L’anno dopo passa al Bologna, dove però viene esonero e rimpiazzato da Sinisa Mihajlovic. Nel 2019 ritorna in Serie B, dove stravince il campionato con il Benevento. L’anno dopo, in Serie A, nonostante un buonissimo inizio di campionato, nella seconda parte di stagione la sua squadra perde diverse partite, che la conducono inevitabilmente alla retrocessione in Serie B. L’anno dopo torna al nord, allenando il Brescia. Lì rimane fino a marzo, dove poi viene esonerato dal patron Cellino. L’anno dopo ritorna al sud e allena la Reggina. Nonostante un inizio ai vertici della classifica, i vari problemi societari incombono sul suo percorso, facendo scivolare la squadra nell’ultima posizione dei play off. Dopo il fallimento dichiarato, la Reggina perde anche la possibilità di disputare i play off, vanificando quanto di buono fatto dal tecnico piacentino. Nella stagione 23/24 passa alla Salernitana dove rimane per poche partite, quando viene esonerato e rimpiazzato da un altro ex giocatore palermitano, Fabio Liverani. Nella stagione appena conclusa, passa al Pisa dove contribuisce al salto di categoria della formazione nero-azzurra in Serie A, dopo 34 lunghi anni. Con la sua squadra, ha battuto il Palermo, sia in casa che in trasferta.