La storia di Tiziano Tripodi, palermitano classe 2006 tesserato con la Mimmo Ferrito, lo vede nuotare fin da piccolo. In famiglia ha una sorella più piccola di due anni con mamma e papà entrambi sportivi. “Mio papà quando era più giovane nuotava – racconta Tiziano – Io ho fatto da subito nuoto, inizialmente con mia mamma facevamo l’ambientamento in acqua, e poi da piccolo ho iniziato ad allenarmi in vasca”. Inizia alla Sprint con Renata Caleca, poi va alla Nadir con Pippo Schiavo e infine approda alla Mimmo Ferrito, dove è tesserato ormai da sette anni, categoria Esordiente A allenato da Gaetano Maniscalco e Tony Trippodo, poi il passaggio ai Categoria con Paolo Catania prima e dopo, fino a tutt’oggi, con Vincenzo Raia.
Tiziano è uno degli atleti più internazionali del movimento siciliano. Tante infatti le convocazioni in Nazionale Junior per EuroJrs di fondo o Coppa Comen negli anni passati. Recentemente ha portato a casa medaglie dal campionato assoluto e di categoria di Piombino in acque libere, conquistando tra i Cadetti: l’argento nella 10 km e il bronzo nella 5 km, chiudendo in entrambe le prove primo tra tutti i siciliani a livello assoluto. Poi la chiamata, l’ultima in nazionale giovanile, per Setubal dove confessa avrebbe voluto chiudere in bellezza con un podio, ma è risultato quinto nella 10 km e primo degli azzurri, migliorando di fatto il risultato di Piombino. In futuro lo studio, ma pronto anche ad entrare, qualora ci fosse la possibilità, in un gruppo sportivo.
Tiziano con il suo attuale allenatore Vincenzo Raia
Tiziano lei è il più internazionale dei siciliani, che emozione è stata ed è la maglia della nazionale?
“La prima volta che sono andato in Nazionale è stato dopo Piombino quando non mi aspettavo nulla di particolare da quella mia prima esperienza. Mi confrontavo con gli atleti più forti anche se della mia età e mi sono riuscito a qualificare, non credevo di entrare tra i primi tre per gli EuroJrs, quando comunque l’ho realizzato sono stato molto felice. In Nazionale si fanno anche i collegiali prima dell’evento e mi sono visto proiettato in una realtà completamente diversa. Tutto era concentrato sul nuoto, c’era poco tempo libero al di là degli allenamenti. La prima gara internazionale poi è stato qualcosa di nuovo, vestire la maglia della nazionale è stato emozionante, ero teso e ho trasformato la tensione in adrenalina ed è andata bene. Negli anni seguenti il mio obiettivo era sempre quello di qualificarmi, solo lo scorso anno facendo la maturità non sono potuto andare, quest’anno che è stato l’ultimo con la giovanile la qualificazione l’ho sentita di più, anche per come è arrivata viste le difficoltà maggiori quest’anno nell’allenarci. In questa ultima esperienza puntavo a chiudere in bellezza il mio percorso giovanile con un podio, è mancato ma non disprezzo il quinto posto in una bella gara”.
Al di là delle prove Nazionali ci sono anche quelle al Trofeo delle Regioni con la Sicilia, dove sei tra i più grandi. Questo ti crea qualche problema?
“Ammetto che sento un po’ di pressione che mi arriva dai più piccoli, loro vanno lì che vanno ad provare a battere i grandi, mentre io da più grande devo farmi valere per non cedere. Questa pressione speciale che sento sento l’ho avvertita anche quest’anno, io 2006 nelle categoria a confrontarmi con i 2007. Però è anche piacevole che ci sian atleti più piccoli che vanno forte, mi mette voglia di spingere sempre di più in acqua”.
Tornando a quanto era più piccolo le è sempre piaciuto lo stile libero e fare il fondista? Ricordo che fa anche i 400 misti al momento, altra gara pesante.
“Si mi ha sempre affascinato il nuoto di fondo e le distanze lunghe. Da Esordiente B in una vacanza in Spagna alloggiavamo con la mia famiglia dove c’era una piscina all’aperto olimpionica, da regolamento in quegli anni non potevo fare ancora i 1500, un giorno mi misi cuffia e occhialini e chiesi a mio padre di cronometrarmi in quella gara che chiusi al tempo in ventidue minuti. I misti mi piacciono anche è vero e li porto anche ai campionati italiani in vasca corta ad aprile, i 400 metri confesso sono la gara più faticosa che io abbia mai fatto”.
Ecco lei si divide tra vasca e nuoto di fondo in acque libere, l’impressione è che renda meglio in mare.
“Sicuramente rendo meglio in mare, quest’anno questa mia caratteristica si è accentuata. Già in mare riesco a trovarmi a mio agio e trovo situazioni favorevoli. A questo va aggiunto che il feeling con la piscina è stato complicato come dicevo per gli allenamenti e quindi sono andato un po’ peggio in vasca. Ora però proviamo a riprenderci anche in questa chiusa la parentesi delle acque libere”.
In base anche a cosa farà, immagino sia studente, come vede il suo futuro sportivo, era l’ultimo anno per le nazionali giovanili e non soltanto?
“Io studio Dietistica al Policlinico di Palermo ma voglio provare ad entrare in Fisioterapia l’anno prossimo. I sacrifici e la fatica la faccio ma devo dire che con l’università è più facile combinare allenamenti e studio, mentre a scuola con i doppi la mattina e l’allenamento pomeridiano alle tre era più difficile incastrare gli impegni. Per quanto mi riguarda il sogno è entrare nel gruppo sportivo ed essere pagato per nuotare, al tempo stesso non mi dispiacerebbe diventare e avviare una carriera come fisioterapista. È stato il mio ultimo anno nelle nazionali giovanili ma dal prossimo si punta alle medaglie assolute a Piombino e a qualche convocazione in nazionale maggiore”.
Ma cambiare e alternarsi tra vasca e acque libere le rende più difficoltoso programmare la stagione e gli allenamenti?
“Nelle mie stagioni solitamente fino a marzo e inizio aprile mi alleno per la vasca, quindi preparo 800 e 1500 stile libero. Ad aprile iniziamo ad andare a mare in vista di Piombino e questo continua qualche mese. Successivamente torniamo a concentrarci sulla vasca e poi pensiamo al Grand Prix Sicilia Openwater, ma affrontiamo un impegno per volta. Quest’anno rispetto agli scorsi col mio allenatore (Raia, ndr) abbiamo pensato di fermarci, non una settimana come gli anni passati, un po’ di più ad agosto dopo i campionati italiani per resettare la testa e ripartire più carichi nella prossima stagione”.