Maglia e pantaloncini bianchi, senza alcuno sponsor: questa è divisa con cui Filippo Conca, nuovo campione italiano di ciclismo su strada, ha vinto il tricolore, correndo per una squadra non professionistica, lo Swatt Club, che rappresenta ben più che un semplice team amatoriale, bensì un vero e proprio progetto innovativo.

Lo Swatt Club nasce nel 2017 dall’evoluzione del blog SoloWattaggio, fondato da un gruppo di amici sciatori e appassionati di sport outdoor. Il nome richiama il “wattaggio”, cioè la potenza espressa dai ciclisti durante la pedalata, simbolo di uno sport vissuto con intensità e passione. Da semplice blog, Swatt si è trasformato in una asd (associazione sportiva dilettantistica), che ha costruito attorno a sé una vera comunità, partecipando a gare su strada e gravel, soprattutto all’estero, e promuovendo una visione moderna e alternativa del ciclismo.

La filosofia dello Swatt Club è chiara: offrire una seconda possibilità a corridori di talento rimasti fuori dal circuito professionistico, puntando su serietà, allenamento scientifico e spirito di squadra. Il progetto si finanzia soprattutto con la vendita di abbigliamento tecnico a marchio proprio, curando al massimo l’estetica e la comunicazione social. Ne fanno parte ex pro, giovani emergenti e amatori di alto livello, uniti da uno stile competitivo ma non conformista.

Filippo Conca, 26 anni, ne è l’esempio perfetto. Dopo esperienze nelle squadre ProTeam Lotto e Q36.5, era rimasto senza contratto professionistico. Lo Swatt Club gli ha dato fiducia e lui ha risposto vincendo il titolo tricolore a Gorizia, con l’aiuto dei compagni di squadra (tra cui Mattia Gaffuri, quinto al traguardo). Il team ha sfruttato al meglio una strategia intelligente e la maggiore freschezza rispetto ai professionisti, già provati da una lunga stagione.

Il successo non è solo sportivo, ma anche simbolico: dimostra che un’alternativa credibile tra professionismo e dilettantismo è possibile. Lo Swatt Club è oggi un movimento culturale oltre che sportivo, capace di cambiare il volto del ciclismo italiano. Con la vittoria di Conca, quella che era nata come una provocazione è entrata nell’élite del ciclismo nazionale.