Calcio

L’Acr Messina si iscrive in D, la SCC vorrebbe rilevare il club

Incredibile ma vero. L’Acr Messina va verso la partecipazione al prossimo campionato di serie D. Dopo aver presentato domanda d’iscrizione, la documentazione fornita dal club giallorosso passerà al vaglio della Co.Vi.So.D., chiamato a comunicare l’esito dell’istruttoria entro il 16 luglio. Per gli eventuali ricorsi ci sarà tempo fino alle ore 14 del 21 luglio. Entro il 25 luglio la stessa commissione esprimerà parere motivato alla Lega Nazionale Dilettanti. Dopo l’autorizzazione del Tribunale (il 10 settembre la prossima udienza per il piano di ristrutturazione del debito), proprio il socio di minoranza Pietro Sciotto in persona ha completato il versamento dei circa 475.000 euro necessari per saldare stipendi e contributi arretrati ai tesserati. Ad affiancarlo i rappresentanti di un gruppo che si sarebbe presentato con una fideiussione a garanzia dei futuri investimenti, pronto ad ereditare la gestione sportiva. Parallelamente appaiono azzerate le possibilità di ripescaggio in D per il Messina 1947, nato dal titolo del Sant’Agata.

I primi nomi

Dopo il passaggio delle quote di maggioranza da Pietro Sciotto all’inconsistente Aad Invest Group di Doudou Cissè che ha dato vita a mesi da incubo, con una proprietà fantasma e la squadra abbandonata a sé stessa, culminati con il -4 e la retrocessione ai playout, i tifosi registrano l’ennesimo colpo di scena. Al netto del -14, pesantissimo handicap da scontare in classifica nel prossimo campionato, per l’Acr Messina sarebbe oltremodo necessario l’allestimento di una squadra fortemente competitiva, in grado di far fronte immediatamente alla penalizzazione dovuta alle precedenti inadempienze, aggravata dalla recidiva. In attesa di conoscere il nuovo assetto societario è già scattato il toto-nomi. In cima alla lista per il ruolo di direttore sportivo sembra esserci Vincenzo Minguzzi, nativo di Russi, che in carriera vanta quattro promozioni, con Brindisi, Viterbese, Pisa e Grosseto. Dopo la retrocessione  con Legnano, nell’ultimo torneo l’esperienza nel girone I di serie D, con la salvezza ottenuta ad Acireale. Tra gli indiziati c’è pure Francesco Molino, ex Castrovillari, Corigliano e Montalto Uffugo. Gli scenari potrebbero essere più chiari nei prossimi giorni, anche relativamente alla sede del ritiro estivo.

I dubbi della SCC Messina

Chi vuole vederci chiaro su tale operazione è la Società Cooperativa Calcio Messina, realtà creata da un gruppo di tifosi, che ha formulato un nuovo appello: “Abbiamo appreso con immensa soddisfazione che fra le 164 società che hanno presentato, entro le 17 di ieri, la domanda d’iscrizione al prossimo campionato di Serie D c’è anche il Messina. Tuttavia, non possiamo nascondere la nostra profonda preoccupazione per il futuro della biancoscudata. Negli ultimi anni, la gestione dell’attuale proprietà ha portato a numerosi errori, distacco dalla tifoseria, e assenza di una visione credibile per il futuro. Temiamo che la permanenza di questa dirigenza o l’eventuale arrivo di soggetti mossi da interessi opachi e speculativi, possa condannare ancora una volta il nostro club alla mediocrità o addirittura all’oblio. È tempo di cambiare. È tempo che Messina si riprenda il Messina” si legge nell’ultimo comunicato. La Società Cooperativa Calcio Messina ha inoltre precisato di aver inviato l’8 luglio una pec alle parti in causa (Acr Messina, Tribunale di Messina, Commissaria straordinaria e amministrazione comunale) circa la proposta di acquisizione dell’Acr Messina per rilanciare il calcio cittadino, senza al momento ricevere risposta.

I quattro punti cardine

Quattro i punti chiave per la Società Cooperativa Calcio Messina. Trasparenza sul debito: venga depositato un piano di rientro dei debiti, nel rispetto delle tempistiche previste dalla normativa e sotto la vigilanza delle autorità competenti, che consenta la chiara definizione del passivo residuo e della relativa rateizzazione. ⁠Tempistiche certe: la cessione del 100% delle quote dovrà avvenire direttamente dall’attuale proprietà alla SCC Messina non oltre il 31 luglio 2025 (a meno di indicazioni differenti imposte dal Tribunale). Ruolo delle istituzioni: il Sindaco della Città di Messina si ponga come garante, facilitatore e intermediario istituzionale del buon esito dell’operazione. ⁠Legalità e vigilanza: ogni fase dell’operazione avvenga sotto la vigilanza del Tribunale di Messina e nel pieno rispetto della legalità.

Share
Published by
Alessandro Calleri