Fiumi d’inchiostro in queste ore stanno esaltando la vittoria di Jonathan Milan nell’ ottava tappa del Tour de France. La sua prima vittoria nella Corsa Gialla è già una notizia che è amplificata dal fatto che un italiano ritorna sul podio più alti di una tappa dopo quasi sei anni. E domani potrebbe essere una frazione adatta per un possibile bis.
“Sono contento della vittoria, abbiamo lavorato e alla fine è arrivata alla terza occasione. Sapevo di poter contare sui miei ragazzi fin dall’inizio della giornata siamo partiti super motivati e abbiamo fatto un lavoro straordinario. Ho sempre avuto qualcuno di loro da seguire. Non è stato facile muoversi insieme, ma loro sanno come guidarmi e hanno controllato tutta la tappa. Dovevo ripagarli con una vittoria. È stato un finale difficile, ero nelle prime posizioni e ho aspettato il momento giusto per lanciare la mia volata, è stata dura per tutti, ho dato tutto e alla fine è andata bene. Sapevo che era importante vincere oggi. È davvero bello ottenerlo dopo tutti gli sforzi di tutta la squadra. Quando hai una squadra al completo che crede in te, le cose diventano più facili. E ora vorremmo averne ancora di più!
Spero di dormire bene perché domani ci aspetta un’altra bellissima tappa. Quindi godiamocela e riproviamo.
È ancora più speciale vincere con la maglia verde. Mi piace davvero tanto, sento ancora più incoraggiamento dal pubblico, anche se la maglia era mia solo alla fine della tappa. Ottenere la vittoria e il punteggio pieno è perfetto anche da questo punto di vista”
Tappa innocua in ottica classifica generale, con i big che si sono presi un giorno di riposo se così si può definire. Il pensiero della maglia gialla che oggi ha perso la maglia verde a favore di Milan pensa al recupero di Joao Almeida, gregario utilissimo per lo sloveno già nella prossima settimana quando la strada comincerà a salire.
“È stata una tappa molto più rilassante delle precedenti. Avrei preferito strade più dritte, dato che abbiamo attraversato così tanti villaggi e questo ha reso la corsa a volte frenetica e stressante. In ogni caso, è stata una buona giornata per riprendersi dai molti sforzi già fatti. Joao Almeida è un guerriero. Lo si vedeva soffrire tutto il giorno, soprattutto in accelerazione, ma ha comunque resistito e ha continuato a correre. Ha il vero spirito di un campione”
João Almeida ha tenuto bene la corsa anche se oggi non c’erano asperità o difficoltà particolari, tuttavia il lusitano ha provato molta sofferenza . Ci vuole tempo, domani sarà un’ altra tappa quasi sicuramente tranquilla per gli uomini di classifica e per i loro gregari. Nonostante una costola fratturata e una mano dolorante il portoghese resta accanto al suo capitano, oggi in fondo al gruppo e molto probabilmente anche domani ma Almeida sa che verrà no giorno duri.
“Non voglio essere un corridore inutile nel gruppo. Voglio essere qui per dare il massimo, non voglio essere un corridore inutile nel gruppo. Voglio davvero aiutare la squadra, in qualsiasi modo possibile“, ha detto Almeida. “Ogni buca sulla strada fa male, appena mi alzo dalla sella mi fa male, ma fa parte del ciclismo. Spero ancora in giorni migliori, anche se potrebbe andare peggio.”
Dopo il ritiro di Jasper Philipsen nella terza tappa, il team Alpecin-Deceuninck punta per gli arrivi veloci su Kaden Groves che oggi però è arrivato terzo posto superato da Jonathan Milan e Wout Van Aert nonostante un superlativo Mathieu van der Poel che aveva portato l’australiano in carrozza fino ai -250 metri.
“Jonathan Milan è stato semplicemente il più forte“, ha detto Van der Poel – “Abbiamo fatto un buon lavoro nel finale. È un bel terzo posto per Kaden Groves, sta migliorando ogni giorno, non gli manca l’esperienza negli sprint, anche se è il suo primo Tour de France, è super talentuoso. Ma ha fatto il Giro e non si sente ancora al 100%, anche se sta migliorando ogni giorno. Abbiamo fiducia in lui e speriamo di vincere una tappa con lui. Sappiamo che Milan è il più veloce in questo Tour con Tim Merlier. Con Jasper Philipsen avremmo avuto più possibilità di vincere oggi, ma crediamo in Kaden “