Il norvegese Abrahamsen ha vinto oggi, dopo il primo giorno di riposo, l’undicesima tappa del Tour de France il primo nella storia della Uno-X Mobility. Nei 156,8 km dell’anello di Tolosa che hanno regalato spettacolo, Abrahamsen che è andato in fuga al Km 0, ha battuto nella volata a due il compagno d’attacco Schmid. Van der Poel è arrivato terzo a 7″.
Le fughe e il terribile dentello di Cote de Pech Davide, 800 metri di salita con una media di 12,4% a 9km dell’ arrivo sono stati il pepe di una tappa che poteva essere, ma non è stata, di trasferimento e che invece ha deliziato i tifosi. E come se non bastasse ai -5km c’è stata la caduta di Pogacar ma si è subito ripreso e ha concluso con lo stesso tempo dei suoi rivali in classifica generale che con un grande gesto sportivo hanno rallentato, e ne hanno aspettato il rientro nel gruppo. A regalare spettacolo è stato anche Van Der Poel che ha provato senza riuscirci con un’ azione in solitaria a riprendere due uomini in fuga il norvegese Abrahamsen e lo svizzero Schmid (Jayco AlUla). Healy ha difeso la maglia gialla e quella bianca, Martinez quella a pois, Milan quella verde. Abrahamsen conquista la sua prima vittoria in un Grande Giro così come per il team Uno-X Mobility.
Jonas Abrahamsen (Uno-X Mobility), Mauro Schmid (Jayco AlUla) e Davide Ballerini (XDS Astana) sono partiti al via raggiunti più avanti da Fred Wright (Bahrain Victorious) e Mathieu Burgaudeau (Total Energies). Dopo 65 chilometri la maglia gialla Ben Healy attacca, lo seguono Jonas Vingegaard e Tadej Pogacar. Dal gruppo escono Simmons, Van Aert, Mathieu Van der Poel, Axel Laurance e Arnaud De Lie. Nel gruppo di testa c’è l’attacco di Schmid sulla penultima salita – la Côte de Vieille-Toulouse con Abrahamsen che non lo molla. Sulla Côte de Pech David Schmid e Abrahamsen raggiungo 21” di vantaggio su Simmons, Burgaudeau e Wright, mentre il gruppo con Van der Poel è staccato di 30”. Van der Poel si avvicina al duo di testa, ma forse pensa di essere lui la testa della classifica e rallenta quando ha 7″ di ritardo. Cade Pogacar, il gruppo lo aspetta, la volata tra i due fuggitivi è disturbata da uno spettatore che entra con la bandiera della Palestina ma fortunatamente non incide sullo sprint che vincerà il norvegese.
1) Jonas Abrahamsen in 3h15’56”
2) Mauro Schmid – S.T.
3) Mathieu van der Poel +7”
4) Arnaud De Lie +53”
5) Wout van Aert – S.T.
6) Axel Laurance – S.T.
7) Fred Wright – S.T.
8) Mathieu Burgaudeau – S.T.
9) Quinn Simmons – S.T.
10) Davide Ballerini + 1’11”
1. Ben Healy (EF Education-EasyPost) 41h 01′ 13”
2. Tadej Pogacar (UAE Team Emirates-XRG), +29”
3. Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step), +1’29”
4. Jonas Vingegaard (Visma-Lease a Bike), +1’46”
5. Matteo Jorgenson (Visma-Lease a Bike), +2’06”
6. Kévin Vauquelin (Arkea-B&B hotels), +2’26”
7. Oscar Onley (Team Picnic Postnl), +3’24”
8. Florian Lipowitz (Red Bull-Bora hansgrohe), +3’34”
9. Primoz Roglic (Red Bull-Bora hansgrohe), +3’41”
10. Tobias Johannessen (Uno-X Mobility) +5’03”