Le voci del Tour, la dodicesima tappa raccontata dai protagonisti
Ciclismo17 Luglio 2025 - 23:48
La tappa di oggi non ha tradito le previsioni: l’Haucatam è un giudice severo e lo ha dimostrato anche oggi.
Pogacar, spettacolo sui Pirenei
Pogacar non si è lasciato sfuggire l’occasione di dare uno scossone alla classifica e allungare su tutti gli inseguitori in particolare su Vingegaard. Il cannibale sloveno non si è accontentato di vincere la tappa e conquistare la maglia gialla. Sulle rampe della salita iberica ha voluto regalare spettacolo e mostrare una netta superiorità non risparmiando energie. Se c’è ancora qualcuno che ipotizza una sua crisi, allora costui può giustificare questa sua tesi sul surplus di energie sprecate in questa prima parte del Tour che nel proseguo potrebbe essere benzina mancante nel serbatoio dello sloveno nella seconda parte del Tour. Ma più che una previsione razionale sembra, al momento, essere una chimera. Pogacar oggi ha voluto stravincere sull’Haucatam anche per chiudere una pagina non certo positiva quando è uscito sconfitto al Tour 2022 proprio sulla salita iberica.
Delusione nella squadra olandese
C’è delusione in casa del team Visma | Lease A Bike, in tanti pensavano che le “api” fossero in grado di sfidare la supremazia di Tadej Pogačar utilizzando strategicamente la coppia Jonas Vingegaard – Jorgenson. Ma non c’è stata sfida. Il danese ha dovuto rapidamente ammainare la bandiera all’avanzare imperioso del sloveno. Anche perché Jorgenson non stava bene. “Ho avuto una giornata davvero orribile. Fin dall’inizio della tappa , sentivo che non sarebbe andata bene oggi”, ha confidato l’americano dopo il traguardo in cima all’Hautacam.
Le parole di Pogacar
“Non vedevo l’ora di correre qui. La prima volta è stata al Tour de France 2022. All’epoca, stavo dando tutto per riconquistare la Maglia Gialla, ma i Jumbo erano troppo forti. e non vedevo l’ora che arrivasse oggi per avere l’occasione della rivincita. Quando ci siamo avvicinati alla fine della salita c’era di nuovo un belga in testa, ma c’era anche Tim Wellens e soprattutto la nostra squadra a dettare il ritmo. È stata una giornata davvero molto dura e avevo anche un po’ in mente il 2022. Ma oggi eravamo dal lato felice della storia. Aspettavo questa tappa da molto tempo e abbiamo fatto un lavoro fantastico con la squadra. Ovviamente sono felicissimo di aver vinto qui e di aver guadagnato tempo sui miei rivali. Inoltre, voglio fare i complimenti a Ben Healy ed EF per aver cercato di difendere la maglia, e anche Uno-X, che ha lottato per la propria classifica generale. Qualche pensiero c’era, non si sa mai come reagisce il corpo dopo una caduta, ma non è stata una caduta così grave. Sento male all’anca solo se faccio acrobazie, ma qui sto solo pedalando. Il Tour non è finito. Domani c’è anche una cronometro e il giorno dopo un’altra tappa difficile, prima di altre giornate difficili. Dobbiamo mantenere la calma e continuare con questo ritmo”
La dedica di Pogacar a Privitera
All’arrivo il dito alzato verso il cielo e una dedica speciale
“Questa vittoria va anche a Samuele Privitera e alla sua famiglia. La notizia della sua scomparsa è stata la prima cosa che ho letto stamattina e ho pensato a lui negli ultimi chilometri, a quanto questo sport possa essere duro e a quanto dolore possa causare”.
Remco Evenepoel, una giornata negativa
“Non ho avuto le migliori sensazioni fin dall’inizio della gara. Anche nei tratti pianeggianti, sentivo le gambe pesanti. In salita, ho cercato di trovare il mio ritmo provando a fare una specie di cronometro di 50 chilometri. È stata una lunga battaglia contro me stesso, con la testa e con le gambe. Non è che abbia corso in modo intelligente, era semplicemente l’unico modo di correre oggi, non potevo correre in nessun altro modo. Ho lottato pensando al podio di Parigi. Dopotutto, i distacchi da Tadej Pogačar erano molto ampi, ma con gli altri andava bene. Spero di migliorare domani così da poter fare qualcosa con la cronometro. Voglio rimanere calmo e, giorno dopo giorno, dimenticare questa brutta giornata. Tadej era di gran lunga superiore a tutti gli altri oggi. Mancano ancora dieci giorni di gara, ma ha fatto un grande passo verso la vittoria del Tour de France.”
Roglic ha abdicato!
Sembra ormai chiaro il passaggio della leadership all’ interno della Red Bull BORA Hansgrohe in questo Tour de France. Al termine della dodicesima tappa Florian Lipowitz ha probabilmente preso definitivamente lo scettro di capitano della squadra tedesca, concludendo terzo in cima all’Hautacam, dietro a Jonas Vingegaard e soprattutto molto più avanti di Primoz Roglic, solo nono al traguardo a quasi 2 minuti dal suo giovane compagno di squadra. Di conseguenza, il tedesco occupa ora il quarto posto a meno di un minuto dal podio.