Le voci del Tour: la quindicesima tappa raccontata dai protagonisti

di Valentino Sucato

Una tappa transitoria, la quindicesima con tante fughe e un po’ di meritato riposo per i leader della generale. A dimostrazione di ciò un gregario della maglia gialla oggi ha vinto con una fuga da lontano la quindicesima frazione che arriva a Carcassone.

Si chiude la seconda settimana

Si chiude la seconda settimana con una classifica che presenta distacchi elevati i quali comunque esprimono i valori. Pogacar nelle vette pirenaiche ha dato un chiaro segnale a tutti: è lui l’uomo da battere. E sarà difficile togliergli la maglia gialla; a meno che non succeda un cataclisma sarà lui ad essere incoronato sugli Campi Elisi. Vingegaard ha fatto quanto umanamente possibile, non si è tirato indietro, gettando il guanto di sfida quando poteva ma senza ottenere i risultati attesi. I 4’13” sono un abisso, il danese ha solo una possibilità: attaccare, attaccare, attaccare. E ci sarà spazio da martedì a venerdì.

Le parole di Lenny Martinez, maglia a pois

Era una giornata per risparmiare energie, ed è quello che sono riuscito a fare, il che è fantastico, soprattutto perché è stata una tappa molto movimentata. Quando vi è stata la caduta all’inizio della tappa, sono riuscito a rimanere in sella. A quel punto c’è stata una fuga e i corridori di testa andavano molto forte, ma sono rimasto nel gruppo con il quale ho raggiunto il traguardo, senza preoccuparmi della battaglia in testa.
Il mio sogno più grande è portare la maglia a pois a Parigi. Ho otto punti di vantaggio, che non sono molti, e penso che Pogačar vincerà ancora parecchie tappe, quindi dovrò fare punti nelle fughe. Dopo il giorno di riposo, saremo al Mont Ventoux, ma non so se la fuga arriverà fino in fondo. C’è ancora la possibilità che la vittoria venga decisa tra i corridori della classifica generale”

Le parole di Tim Wellens, vincitore di tsppa

Domani è festa nazionale in Belgio, ma essendo un giorno di riposo è bello vincere oggi. È stata una tappa fantastica e avevamo bisogno di qualcuno della squadra in testa con una fuga così numerosa. E in realtà, la parte più difficile è stata entrare nella fuga giusta. Poi, alla fine, eravamo rimasti solo in pochi e ho dovuto prendere una decisione perché sapevo che non avrei vinto se fossi arrivato in un gruppo ristretto. Credo che Victor Campenaerts sapesse che eravamo i due corridori più forti, quindi era meglio attaccarlo in un tratto che era ancora in leggera salita.Ovviamente, è la mia migliore vittoria. Non c’è niente di meglio che vincere una tappa del Tour de France, e ancora di più con la maglia di campione belga. È vero che sono cambiato rispetto a qualche anno fa, ma penso che sia principalmente perché ora lavoro nella migliore squadra del mondo. Questo ha cambiato il mio  carriera.
Il mio unico obiettivo è che Pogačar mantenga la Maglia Gialla, è per questo che siamo venuti qui e finora sta andando tutto bene. È un onore lavorare per lui e questa vittoria è un bonus, anche se non sono venuto qui con l’idea di entrare nel club dei vincitori dei tre Grandi Giri”

 

Le parole di Jonathan Milan, maglia verde

“Che giornata! Sono partito con l’obiettivo di conquistare più punti possibili per la maglia verde. Ci ho provato e ho seguito molti attacchi, ma è stato troppo per me. Il terreno era piuttosto impegnativo e anche la temperatura non ha aiutato. Spero di potermi riposare bene domani, e vedremo in seguito come andrà la gara. Siamo tutti molto vicini nella classifica a punti, e sarà una dura lotta per mantenere questa maglia verde”

Le parole di Florian Lipowitz, maglia bianca

L’inizio è stato durissimo, con molto stress, poi c’è stata una caduta e sono rimasto coinvolto ma niente di che. Ero felicissimo che la squadra abbia dato tutto per riportarmi in sella. Alla fine, ce l’abbiamo fatta abbastanza bene, ma è stata una giornata durissima, molto più dura di quanto mi aspettassi, finché non abbiamo affrontato l’ultima salita. Poi è diventata un po’ più facile. Dopo tutta la settimana, sono contento che domani avremo un giorno di riposo. Sono sicuramente sorpreso, sono arrivato qui senza un obiettivo preciso ed essere lassù è incredibile. Sono felicissimo e spero di avere le stesse gambe per la terza settimana. Faremo un piano, se le gambe rimangono così, sarò felicissimo di arrivare sulle Alpi. Spero di essere pronto!”

Le parole di Pogacar, maglia gialla

Sono così felice che Tim Wellens abbia vinto. È uno dei miei migliori gregari.  Tutto l’anno lavora duramente nelle classiche, durante i ritiri e anche questo mese per permettermi di mantenere la Maglia Gialla. È stato fantastico seguire gli ultimi 45 chilometri di tappa tramite la radio della squadra, mentre guadagnava tempo sugli inseguitori. Sono più contento della sua vittoria che quando vinco io. Ha avuto un’opportunità e l’ha sfruttata al meglio. È incredibile. La situazione dopo la caduta all’inizio della tappa era piuttosto strana. Sapevo che Jonas Vingegaaard era rimasto indietro, quindi sia io che Tim abbiamo cercato di calmare le acque per lui e il resto dei ragazzi, in modo che potessero recuperare. La fuga si stava formando e c’erano tre ragazzi della Visma in testa. Ero contento che uno o due di loro si fossero staccati, ma non tutti e tre.  di loro, quindi ho deciso di inseguire sempre il terzo. Se fossi Jonas, non sarei contento di come si è comportata la squadra a quel punto. È secondo in classifica generale e ha dimostrato il suo valore più e più volte. Certo, le vittorie di tappa sono belle, ma anche la classifica generale è importante. Il nostro obiettivo principale e unico in questo Tour de France è mantenere la Maglia Gialla al sicuro. Non c’è una tappa specifica che abbiamo scelto per conquistare un’altra vittoria di tappa. Jonas ha dimostrato ieri di correre ad altissimo livello e possiamo aspettarci che ci attacchi in montagna.
La seconda settimana di solito prevede le salite più facili, ed è probabile che le fughe abbiano successo. Quest’anno, però, è stata la più dura che abbia mai affrontato a causa delle condizioni e del terreno. Sono contento di come stanno andando le cose e i distacchi sono già ampi, ma non possiamo rilassarci: mancano sette giorni. Piani per il giorno di riposo? Urska  verrà a trovarmi e ne sono felicissimo. Spero di non averne troppi  impegni a parte un giro tranquillo con i ragazzi”