Si può chiamare come si vuole, Monte Calvo, Monte del Dio-Vento, Gigante della Provenza, Monte Lunare o semplicemente con il Mont Ventoux.
Il suo nome nel pensarlo di scalare richiede coraggio, incute rispetto e persino paura. Insomma è un monumento ciclistico, un mito, spesso raccontato nell’ epopea ciclistica come una leggenda. Domani il Tour arriva lassù in cima a quel Monte nelle cui rampe si perde ogni certezza e sì intravede l’inferno dantesco con un finale soffocante nel quale la sofferenza non fa sentire le urla dei tantissimi appassionati di ciclismo che in una specie di film muto appaiono agli occhi del sofferente ciclista, come sagome silenziose. Pietre roventi e vento che flagella lungo le rampe, appostato dietro ogni tornante, per spingere verso il basso chi osa salire ed infrangere il silenzio e la religiosa maestà del luogo.
Una salita leggendaria, testimone di gesta eroiche, la vittoria di Gaul la prima volta che il traguardo fu posto lassù in cima. E poi Merckx, Poulidor, Thevenet, Pantani, Froome. E non solo grandi campioni, si pensi alla vittoria di Eros Poli, Thomas de Gendt. Il Ventoux è di tutti e tutti hanno il diritto di provarci. Ma mai sottovalutarlo, qui perse la vita Tom Simpson nel 1967. Qui ci potrebbe la Redde Rationem, la resa dei conti, dell’ intero Tour de France. Potremmo parlare di due giganti, uno contro l’altro, il Mont Ventoux e Pogacar, indiscusso leader della classifica generale che punta alla quinta vittoria di tappa in questo Tour e intende finalmente conquistare il Mont Ventoux, che per lui fu uno dei suoi rari insuccessi nel 2021. Con un vantaggio di oltre quattro minuti, può affrontare la corsa senza rischi, protetto da una squadra solida.
E poi ci sono i rivali, Jonas Vingegaard (Visma | Lease a Bike), Florian Lipowitz , Primoz Roglic (Red Bull-BORA-hansgrohe), Oscar Onley (Picnic PostNL), Kévin Vauquelin (Arkéa-B&B Hotels) e Felix Gall (Decathlon AG2R La Mondiale, Lenny Martinez (Bahrain Victorious), Valentin Paret-Peintre (Soudal Quick-Step) che potrebbero trasformare le terribili pendenze del Ventoux in un momento di estrema gloria per entrare nel mondo dei Miti e delle leggende della bicicletta. Oppure un Carneade che stasera non sa che domani potrebbe essere la sua grande giornata.