Il Lunigiana guarda ora all’edizione numero 50, Verdirame il miglior siciliano

di Nunzio Currenti

Lo sguardo rivolto alla cinquantesima edizione. Si programma da subito. L’indomani è tempo di bilanci e di numeri a Lunigiana che ha riportato sul gradino più alto del podio il belga Seff Van Kerckhove, secondo corridore belga a conquistare la Maglia Verde. Il suo unico predecessore era stato Remco Evenepoel, vincitore dell’edizione 2018. Per la Sicilia – alla vigilia – la trasferta era stata segnata da alcune defezioni. Il bilancio per il tecnico Nello Gangemi è da considerarsi positivo se si pensa al quarto posto di Matteo Verdirame, classe 2008. “A questi livelli – spiega – oltre ad avere la stoffa, bisogna essere abituati a gareggiare, a spalleggiare con atleti di alto livello. Matteo è uno di questi, un ragazzo veramente serio, puntuale, che ha dimostrato con questo quarto posto di essere un ragazzo con buone prospettive”.

Siamo contentissimicontinuadi questo quarto posto, un quarto posto inaspettato, specie dopo lo stop del giudice a cinque nostri atleti nella seconda tappa. Dopo il lungo viaggio e dopo la prima tappa era demoralizzato. Abbiamo dovuto lavorarci, abbiamo lavorato a livello mentale, per poi risollevare. Ripeto. Al Lunigiana non puoi improvvisare. Se si ottengono determinati risultati non è mai frutto del caso. Ricordiamo che, oltre alla presenza delle rappresentative, è prevista anche la partecipazione delle selezioni nazionali. Sono davvero felice, torno a casa peraltro con il miglior risultato come tecnico“.

Il quarto posto di Matteo Verdirame, classe 2008, ha senz’altro arricchito l’esperienza della Sicilia

Nella semitappa, dedicata ai velocisti, è riuscito a centrare una Top Five. Finito il Giro della Lunigiana per il giovane della toscana Vangi Sama Ricambi il Pirata è tempo di bilanci: “Il Giro della Lunigiana per me è stata un’esperienza bellissima, pur essendo al primo anno in categoria. Già dalla prima tappa sono stato lì a lottare con i migliori in salita“. L’imprevisto nella seconda tappa: “Purtroppo ho perso i miei compagni e mi sono trovato ad affrontare la terza tappa in solitaria, in una gara piatta ma molto nervosa e piena di spallate. Nonostante ciò, sono riuscito a ottenere un bellissimo quarto posto, totalmente inaspettato”. Bravo a poi a suggellare la conclusione della gara a tappe con una gestione oculata. “Nel pomeriggio, trattandosi della seconda semitappa, sono arrivato con il gruppo, mentre l’ultima giornata è stata una gara molto impegnativa e selettiva. Sono comunque riuscito a portare a termine questo Giro con un’ottima prestazione”.

“Ringrazio tutto lo staff, a partire dagli accompagnatori, dal massaggiatore e dal direttore sportivo. Il mio sogno? Per ora non ho grandi ambizioni verso il futuro, ma vorrei fare una buona stagione l’anno prossimo, ottenendo risultati di prestigio che possano darmi anche morale”. (credit foto di copertina Pasquale Lino Bellia)