Vuelta, divampano le polemiche e dall’Uci parole durissime verso il governo spagnolo
Ciclismo15 Settembre 2025 - 23:34
Non si placano le polemiche che hanno avuto come obiettivo la Vuelta ’25 presa di mira dalle proteste pro-Palestina che ne hanno condizionato lo svolgimento di alcune tappe e addirittura la stessa premiazione finale. La corsa spagnola è stata vinta dal danese Jonas Vingegaard.
Comunicato stampa dell’Uci
Nelle scorse ore è arrivata la durissina presa di posizione dell’Unione Ciclistica Internazionale (UCI), massimo organismo internazionale a cui fanno capo tutte le federazioni ciclistiche dei cinque continenti.
“L’Uci esprime la sua totale disapprovazione e profonda preoccupazione per gli eventi che hanno caratterizzato l’edizione 2025 della Vuelta Ciclista a España – si legge nel comunicato ufficiale – in particolare l’interruzione improvvisa dell’ultima tappa di ieri a Madrid, conseguenza diretta di una serie di incidenti legati alle manifestazioni pro-palestinesi”. La corsa non aveva avuto nessun problema nella prima parte e in particolare nelle prime tappe che si sono svolte in Italia.”Da quando la corsa è arrivata in territorio spagnolo – continua il comunicato Uci – la Vuelta è stata interrotta quasi quotidianamente da azioni violente: individui che si intromettevano nel gruppo, gettavano urina, mettevano in pericolo i corridori e causavano danni fisici, con alcuni di loro che cadevano, riportavano ferite e venivano costretti ad abbandonare la corsa. Di fronte a questi incidenti, gli organizzatori della corsa hanno reagito rapidamente e con calma, mettendo in atto misure di emergenza per garantire la continuità dell’evento. Hanno agito con esemplare professionalità, nel rispetto dell’autonomia e dell’indipendenza dello sport. I ripetuti atti che hanno interessato un numero significativo di tappe costituiscono una grave violazione della Carta olimpica e dei principi fondamentali dello sport”.
L’attacco al governo spagnolo
L’Uci attacca il Governo spagnolo, reo a suo dire, di sostenere i contestatori pro-Palestina. “Ci rammarichiamo inoltre del fatto che il Primo Ministro spagnolo e il suo governo abbiano sostenuto azioni che potrebbero in generale ostacolare il regolare svolgimento di una competizione sportiva e, in alcuni casi, abbiano espresso la loro ammirazione per i manifestanti”. C’è anche il pericolo concreto che la Spagna non possa ospitare manifestazioni di carattere internazionale. “Questa posizione è in contraddizione con i valori olimpici di unità, rispetto reciproco e pace. Mette inoltre in discussione la capacità della Spagna di ospitare grandi eventi sportivi internazionali, garantendo che si svolgano in condizioni di sicurezza e nel rispetto dei principi della Carta Olimpica. L’UCI condanna fermamente lo sfruttamento dello sport per scopi politici in generale, e in particolare da parte di un governo. Lo sport deve rimanere autonomo per svolgere il suo ruolo di strumento di pace. È inaccettabile e controproducente che il nostro sport si limiti alla sua missione universale. Inoltre, esistono piattaforme dedicate in cui i Paesi possono discutere le proprie divergenze. Mentre ci avviciniamo al nostro Congresso annuale della prossima settimana, a cui parteciperanno i rappresentanti delle Federazioni Nazionali Palestinese, Israeliana, Russa e Ucraina, ribadiamo il nostro costante appello al dialogo e alla pace. Lo sport deve unire, mai dividere”.
L’Uci ha elogiato il lavoro esemplare svolto dalle forze dell’ordine spagnole alla Vuelta, che hanno agito con professionalità in condizioni di estrema tensione. Ringraziamenti anche per gli organizzatori per il loro impegno e la loro resilienza di fronte a una situazione senza precedenti. L’Uci si è congratulata con Jonas Vingegaard, vincitore della classifica generale della Vuelta Ciclista a España 2025 che nonostante le circostanze, ha dimostrato una forza e una costanza straordinarie durante tutta la gara.