World Championships Road Race Kigali 2025, il percorso e i favoriti

di Giuseppe Ortale

265 i km in programma della prova iridata su strada che si disputa per la prima volta nel continente africano. A Kigali sarà bis di Pogacar?

Planimetria World Championship Road Race Kigali 2025

La prova regina di tutti mondiali su strada è certamente la prova su strada che interessa gli atleti Elite, i professionisti per intenderci; edizione del mondiale storica che per la prima volta si disputa nel continente africano precisamente in Ruanda a Kigali. Una vera e propria scommessa per l’UCI che per l’occasione ha disegnato un percorso di 265 km con un dislivello di ben 5745 metri.

Circuito diviso in ter sezioni con la prima parte che comprende un circuito di 13,6 km da ripetere 9 volte e che prevede i passaggi sulla Côte de Kigali Golf (800 metri all’8,1% con punte massime del 14%) e la Côte de Kimihurura (1,3 km al 6,3% in ciottolato); successivamente si entra nella seconda sezione del percorso di 42,5 km che comprende le salite della Côte de Péage (1,8 km al 5,9%, max. 9%), del Mont Kigali (5,9 km al 6,9%, max. 20%) e del Mur de Kigali (400 m in pavé all’11%, max. 15%). Anello di gara riservato alla corsa maschile che già a metà percorso potrebbe dare il via ai primi veri movimenti delle nazionali più importanti in corsa e di conseguenza dei big.

Ultima parte di corsa dove si ritorna a pedalare lungo il circuito iniziale allungato dai suoi 13,6 km a 15km; come per i primi passaggi le salite da affrontare sono la Côte de Kigali Golf e la Côte de Kimihurura; proprio quest’ultima difficoltà altimetrica, tutta in pavé, scollina a soli 1100 metri dalla del traguardo di Kigali.

I FAVORITI. Non possiamo che partire dal campione del mondo uscente il fenomeno sloveno Tadej Pogacar che dovrà riscattare la brutta prova a cronometro, sempre in quel di Kigali, dove è stato ripreso e superato da un brillante Remco Evenepoel (Belgio) che sembra il lontano parente di quello visto in grande difficoltà durante l’ultimo Tour de France concluso mestamente con il ritiro. Un gradino più giù va inserito l’australiano Jay Vine reduce da una brillante Vuelta Espana in cui è stato protagonista vincendo due frazioni in linea, una cronometro a squadre e la maglia da leader della classifica degli scalatori; Spagna che si gioca tutto sulla voglia di rivalsa di Juan Ayuso che tuttavia dovrà fare attenzione del messicano Isaac Del Toro che arriva alla rassegna iridata forte di ben 7 vittorie (Trofeo Matteotti, Coppa Sabatini, Memorial Alfredo Martini, GP Industria&Artigianato e Vuelta Burgos). Da non sottovalutare Ben Healy (Irlanda), Tom Pidcock (Gran Bretagna), Richard Carapaz (Ecuador), Julian Alaphilippe (Francia) ed Egan Bernal (Colombia); le speranze azzurre sono tutte sulle spalle di Giulio Ciccone che nelle corse di un giorno è diventato un cliente abbastanza pericoloso.