FCI chiude ad ACSI per violazione delle regole, l’Ente replica “Decisione pretestuosa”

di Redazione

È guerra tra Federciclismo e l’Ente di Promozione Sportiva ACSI. Sospesa la convenzione che interrompe il rapporto di reciprocità, che consentiva ai tesserati di FCI di partecipare alle gare ACSI e viceversa.

Federciclismo accusa ACSI di reiterata violazione dei regolamenti

“Riguardo la sospensione della Convenzione tra FCI ed ACSI, Federciclismo precisa che tale provvedimento si è reso necessario a seguito delle ripetute violazioni dell’art. 3.4 riguardante l’organizzazione delle Gran Fondo. Violazioni contestate già a maggio e mai interrotte nonostante si fosse raggiunto, in data 18 giugno 2025, un accordo nei fatti disatteso anch’esso.” Questo è il contenuto del comunicato ufficiale diramato da Federciclismo con il quale spiega i motivi della sospensione della convenzione. Secondo l’articolo citato, l’accordo prevede che è di esclusiva competenza di Federciclismo l’inserimento in calendario dell’organizzazione delle Granfondo vietando agli Enti l’inserimento delle GF nel proprio calendario agonistico. Altra accusa che viene mossa ad ACSI da parte di FCI, è la mancata collaborazione, di fatto, tra l’ Ente e la Federazione in Lombardia, Piemonte e Liguria.

La replica di ACSI

Questa decisione, laddove non dovrebbero esserci chiarimenti risolutivi, pregiudicherebbe notevolmente le attività di ACSI soprattutto in proiezione 2026. Una decisione che, secondo il comunicato diramato da ACSI, sarebbe soltanto pretestuosa e figlia della decisione di Federciclismo di aumentare i costi di affiliazione e tesseramento, costi che sono tornati a quelli pre pandemia e che secondo Acsi favorirebbero l’avvicinamento degli amatori agli Enti di promozione sportiva. “Una scelta che – si legge nel comunicato –nasconde il disagio di una Federazione in evidente difficoltà nel gestire un settore amatoriale sempre più marginale e in affanno. La sospensione arriva proprio nel momento in cui ripartono le affiliazioni per la stagione 2026 e dopo un aumento generalizzato delle quote federali, un provvedimento che rischia di allontanare ulteriormente le associazioni sportive”.