Il Lowkick Axe di Sara Ponce, Così Ho Sconfitto la Paura

di Cristiano Runza

Negli ultimi anni nel mondo delle arti marziali si sta consolidando una nuova disciplina, o meglio, una competizione tra atleti – veramente tosti – i quali si sottopongono a una prova molto dura: la gara dei Lowkick!

Spieghiamo subito che il Lowkick è il calcio basso, scagliato alle gambe dell’avversario. Gli atleti più predisposti a questa competizione provengono dal Karate Kyokushinkai o dalla Muay Thai e sono parecchie le nazioni che organizzano gare di questo tipo.

Ma andiamo a parlarne con una campionessa spagnola, Sara Ponce Manchòn, che dopo una breve presentazione ci racconterà come si svolge una competizione di Lowkick.

Dalle Difficoltà alla Passione

Da dove nasce la tua passione per gli sport da combattimento e per la Kick in particolare?

“Ho iniziato a praticare arti marziali a causa di un evento molto spiacevole con un uomo che mi ha spaventato. In quel periodo uscivo con lui, la sua gelosia è diventata molto forte e un giorno è arrivato a spaventarmi così tanto che sono andata in shock per paura. Non volevo mai più sentirmi così impotente ed è per questo che ho deciso di praticare le Arti Marziali. Ho iniziato con il Jiujitsu, poi Karate e Kick Boxing / K-1”.

Quando hai capito che lo sport sarebbe diventato la tua principale ragione di vita?

“Attraverso le Arti Marziali sono riuscita a trovare una soluzione ai miei problemi di bassa autostima che mi hanno portato a incontrare persone tossiche. Praticare le arti marziali ti aiuta a incontrare persone sane con una mentalità positiva. È qui che ho capito che sarebbe diventata la mia strada.”

La Brutale Competizione del Lowkick

Sei stata tra le primissime a gareggiare nella competizione di Lowkick, ormai è praticata in tutto il mondo. Ci spieghi di cosa si tratta?

Il Lowkick è il calcio basso. Solitamente chi colpisce lo fa con la tibia e chi riceve cerca di ‘accudire’ il colpo con il quadricipite. Nella competizione gli atleti stanno uno di fronte all’altro e si scaglia un calcio per volta alternandosi, fino a quando uno dei due avversari non si arrende. È molto duro e doloroso.”

E questo lo può dire la tua avversaria che a causa dei tuoi micidiali low kick si è dovuta arrendere…

“Sì, è stata una bella competizione. Nadia Botargues è caduta sotto i miei colpi, mi spiace per lei. Mi sono accorta da subito che era sofferente a causa dei miei colpi e che presto si sarebbe arresa, e così è stato! Ogni colpo era per lei un trauma, si fermava, chiedeva tempo, mentre io ero lì sempre pronta.”

Ma ti ha chiesto un re match? Solitamente tutti gli atleti ci riprovano.

“Io sono pronta a concederle la rivincita, sia sui low kick ma anche in un match di K1. Sì, si è già in programma di gareggiare nuovamente!”

“La Vikinga” e il Low Kick “Ascia”

Perché Ti chiamano la Vikinga?

“Hahaha, questo nome è perché io sono molto dura, ma se devo essere onesta, me l’ha dato il mio maestro Giordano Napoli perché, quando finisco la mia formazione, bevo sempre una birra e sai la voglia di birra dei Vichinghi! Un altro motivo potrebbe essere dovuto al mio low kick, chiamato Low Kick Axe (Ascia), perché, quando arriva è come essere colpito da un’ascia.”

Quindi ti puoi definire una “LowKicker”?

“Sì, assolutamente sì.”

Una Vita tra Allenamenti e Affetti

Le tue giornate tipo?

“Alle 8:30 porto mia figlia a scuola e vado in palestra a fare pesi, lunedì, mercoledì e venerdì. Il martedì e il giovedì mi alleno Tai Chi e MMA al mattino. Tutti i pomeriggi insegno Kick Boxing, K1 e Karate. A mezzogiorno a volte do lezioni private, altrimenti torno a casa per riposare con i miei gatti fino al pomeriggio. Tutto questo sommando le procedure amministrative che svolgo quotidianamente.”

Parlaci un po’ di te e dei tuoi hobby…

“Sono una persona molto disciplinata, resiliente e persistente, a volte troppo esigente. Mi piace sempre avere una sfida o un obiettivo da raggiungere e aiutare le persone a superare i propri limiti. Sono testarda e irrequieta, non è facile stare al mio fianco, ma sono anche orgogliosa di essere così, grazie a questo ho sempre raggiunto ciò che mi ero prefissata.”

“Oltre lo sport mi piacciono molto anche i documentari, sulla storia, sulla natura, della guerra, ecc. Anche se il mio hobby preferito sarà sempre passare il tempo con mia figlia, che è quello che amo di più al mondo. Trascorro anche molto tempo con i miei gatti, adoro i Gatti.”

Sei sposata con un DOC italiano, anzi con un DOC siciliano! Che è stato il tuo istruttore…

“Sì, mio marito è il mio insegnante, ed è una delle migliori decisioni che ho preso nella vita, dal momento che stare al suo fianco è stato di grande aiuto in tutti gli ambiti della mia vita, ma soprattutto nella parte emotiva, spirituale e sportiva. Siamo insieme da undici anni, costruiamo sogni, aiutiamo le persone e creiamo una vita degna di essere vissuta.”