Antonini Contro Tutti, Rivoluzione Costi e Società Ridimensionata

di Redazione

Dopo un prolungato silenzio, l’imprenditore Valerio Antonini ha rotto gli indugi con una maratona social esplosiva, scegliendo la linea dura contro l’ambiente trapanese. Per oltre un’ora, il patron ha mescolato giustificazioni legali e attacchi frontali e senza precedenti diretti a stampa, tifosi e amministrazione comunale di Trapani, segnalando una crisi irreversibile nel suo rapporto con la piazza.

La Battaglia Legale contro la FIP

Antonini ha ribadito che la società si opporrà con tutte le forze legali disponibili – ricorrendo al Collegio di Garanzia del CONI e, se necessario, al TAR – contro la sanzione di un punto inflitta alla Trapani Shark. La sanzione è legata a presunte irregolarità nei versamenti contributivi di gennaio e febbraio 2025, un errore che, a detta del patron, era già stato sanato tramite ravvedimento operoso.

Il presidente ha gridato all’“ingiustizia enorme”, accusando la Federazione Italiana Pallacanestro di aver penalizzato il club due volte per lo stesso adempimento. Ha inoltre confermato di aver depositato i mandati per avviare ricorsi sia per il Trapani Calcio che per la Trapani Shark, liquidando come infondate le voci su un rischio di mancata iscrizione in Serie A, definendo il procedimento aperto come “destinato all’archiviazione”.

Isolamento e Indignazione: L’Attacco alla Città

La parte centrale del suo intervento è stata una durissima requisitoria contro la città. Antonini ha espresso profondo rammarico, arrivando ad affermare: “Se tornassi indietro, non investirei un centesimo. Questa città non merita nulla.”

Ha denunciato di essere bersaglio di un fiume di insulti anonimi e cori denigratori allo stadio, rivelando di aver raccolto oltre 200 messaggi offensivi. L’imprenditore ha poi puntato il dito contro l’amministrazione comunale guidata da Tranchida, accusata di aver “tagliato la testa alla società” con l’iniziativa di revocare la concessione del Pala Shark. Ha lamentato una totale assenza di supporto istituzionale negli ultimi sette mesi, escludendo solo i circa 700 tifosi che si sono mobilitati in protesta sotto il Comune a ottobre.

Minaccia di Ritiro e Rimodulazione dei Costi

Il malessere di Antonini si è tradotto nella seria possibilità di abbandonare la presidenza e nominare due figure di rappresentanza.

“Non ho più la serenità di gestire le due società. Sto valutando seriamente di fare un passo indietro,” ha dichiarato, lamentando una totale mancanza di gratitudine.

L’isolamento annunciato avrà ripercussioni concrete sul bilancio: “A gennaio cambieremo tutto: ci sarà una rivisitazione completa dei costi, perché non posso più pagare per tutti.” Ha sottolineato l’assenza di sponsor nel basket e la necessità di ridurre gli investimenti.

Mercato e Futuro Sportivo

Riguardo la rosa, pur smentendo che giocatori come Alibegović e Rossato abbiano chiesto la cessione, il messaggio è stato inequivocabile: “Nessun giocatore è incedibile”, ad eccezione di J.D. Notae (definito “come un figlio”). Antonini ha chiarito che chiunque voglia lasciare il club potrà farlo presentando un’offerta, poiché i budget saranno ridimensionati in risposta al mancato sostegno economico della città.

Progetti e Scenari Politici

Nonostante la crisi, l’imprenditore ha confermato l’intenzione di portare avanti il piano per la cittadella dello sport, anche senza la sua presidenza diretta. Entro dicembre, è atteso l’annuncio di un impegno vincolante da parte di un fondo di investimento. Ha concluso l’intervento con un duro affondo politico, definendo il sindaco Tranchida e l’esponente Toscano come “la rovina della città” e lanciando un appello al cambiamento per evitare che Trapani sia “morta”.

L’Ultima Amara Conclusione

Antonini ha chiuso la diretta dichiarandosi stanco e annunciando un cambio radicale di strategia: sarà meno presente e meno comunicativo, concentrandosi primariamente sulle cause legali. Ha infine lanciato un invito agli imprenditori “seri” interessati a subentrare nelle società, concludendo in modo amareggiato: “Non posso più tollerare di essere insultato da chi non ha mai investito un euro in questa città.”