Antidoping 2026, A Roma il Centro Più Tecnologico contro le Frodi
Attualità11 Dicembre 2025 - 09:32
Non sono solo gli impianti sportivi di Lombardia e Veneto a prepararsi ai Giochi Olimpici del 2026. A 700 chilometri di distanza dalle piste di gara, nella periferia est di Roma, viene inaugurato un centro che l’Italia può definire a pieno titolo un “vero miracolo olimpico”: il nuovo laboratorio antidoping della Federazione Medico Sportiva (Fmsi).
Questa struttura, considerata la più tecnologica e competitiva del pianeta, sorge in un gigantesco parallelepipedo di vetro e metallo a Torre Maura, riportando a nuova vita un edificio abbandonato da 35 anni. Il trasferimento del glorioso centro dell’Acqua Acetosa è avvenuto in appena un anno, grazie a una sinergia virtuosa tra Fmsi (presieduta da Maurizio Casasco), Sport e Salute e il Ministero dello Sport.
Tecnologia Senza Precedenti: Rilevazione e Sicurezza
Concentrati in tremila metri quadrati, gli esperti del centro possiedono un sapere e una tecnologia invidiati a livello globale. A differenza di Losanna, Colonia o degli altri 27 laboratori accreditati dalla WADA, la sede romana è in grado di ricercare 750 sostanze proibite e, cosa cruciale, può identificare tutte le possibili sostanze dopanti, anche quelle non ancora codificate, senza ricorrere a strutture esterne.
La sicurezza contro le frodi è maniacale:
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Monitoraggio Totale: Ogni accesso all’edificio, ogni apertura di porta, l’utilizzo di computer o file, e la manipolazione di uno dei venti frigoriferi (che raggiungono i $-80^\circ C$) è registrato in modo permanente.
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Controanalisi Isolata: Quando un campione risulta positivo, l’area di controanalisi viene immediatamente isolata da porte scorrevoli per prevenire contaminazioni e contestazioni.
Dalle Autotrasfusioni al Doping Genetico: Ricerca all’Avanguardia
Il laboratorio è suddiviso in sei piani, ognuno dedicato a una catena di ricerca specifica: dagli stimolanti agli steroidi, dall’eritropoietina al doping genetico. Un fiore all’occhiello è l’utilizzo di un microscopio a forza atomica, strumento essenziale per studiare la morfologia dei globuli rossi e smascherare le sofisticate tecniche di autotrasfusione.
“Abbiamo macchine ma soprattutto cervelli di eccellenza assoluta,” è il motto del professor Francesco Botrè, che dirige la struttura da 27 anni.
Sono 35 i professionisti — tra biologi, chimici, farmacologi e biotecnologi — che lavorano in prima linea, affiancati da borsisti e ricercatori, la forza lavoro del futuro, un team strappato a stipendi più lucrosi per amore dell’etica sportiva.
Il Countdown per Milano-Cortina 2026
Il completamento di questo laboratorio segna la fine di una corsa contro il tempo. A partire dal 31 gennaio, con l’apertura dei Villaggi Olimpici, la struttura riceverà oltre 4.000 campioni di urine e sangue da analizzare.
L’attività sarà supervisionata da uno staff internazionale di specialisti esterni. L’obiettivo è chiaro: se qualcuno si dopa ai Giochi del 2026, la certezza è che a Roma verrà beccato.