NetTalk – Per Avimecc la voce di Lugli, identità e riscatto verso Terni

di Alessandra Puglisi

Leonardo Lugli: esperienza, carattere e voglia di dimostrare. L’opposto dell’Avimecc Modica si racconta a NetTalk nella settimana della sfida contro Terni, auspicando una prova d’identità e riscatto di tutta la squadra.

Nel nuovo appuntamento di NetTalk – La voce del volley siciliano, la pagina dedicata alla Serie A3 maschile si apre con l’analisi della delicata trasferta di Gioia del Colle, dove l’Avimecc Modica è incappata in una sconfitta netta, maturata dopo un avvio incoraggiante e poi scivolata via sotto i colpi dei pugliesi. Sabbi (21 punti) e Sette (15) hanno guidato la squadra di casa, trasformando l’iniziale equilibrio in una progressiva superiorità.

Modica ha mostrato ordine nel primo tratto della gara, ma con il passare dei punti è stata travolta dall’aggressività avversaria, soprattutto a muro e in fase offensiva. Un passo falso che pesa, ma che va immediatamente archiviato: oggi al PalaRizza arriva il Terni Volley Academy, avversario ostico e bisognoso di punti, guidato dall’ex biancoazzurro Javier Martínez (reduce dall’esperienza televisiva del “Grande Fratello”, motivo per il quale aveva deciso all’inizio della scorsa stagione di lasciare la squadra modicana)

A raccontare la partita di Gioia del Colle e il momento della squadra è Leonardo Lugli, opposto classe 1998, al suo primo anno a Modica dopo una carriera ricca di esperienze tra Serie A2 e A3, e forte di 173 presenze ufficiali nelle massime categorie nazionali.

«A Gioia un buon inizio, poi abbiamo pagato la loro crescita»

Lugli parte da una lettura lucida della sconfitta:

«Siamo partiti con il piglio giusto, come volevamo. Ma Gioia del Colle è una squadra che stava cercando segnali di ripresa e ha individualità importanti. Il loro opposto è stato una sicurezza sin da subito e non siamo riusciti a contenerlo con continuità. Man mano sono cresciuti tutti e ci hanno aggredito da ogni fondamentale.»

Lo scarto nei parziali riflette la difficoltà dei modicani nel tenere il ritmo offensivo dei padroni di casa, particolarmente efficaci in battuta e a muro.

«Sapevamo della loro solidità a muro-difesa. Noi venivamo da una grande vittoria a Sabaudia, ma questo non è stato un fattore mentale: è stata più la crescita individuale dei loro giocatori a fare la differenza.»

«Si riparte dal lavoro: è l’unica strada»

Dopo una battuta d’arresto così netta, serve una reazione forte, e secondo Lugli le basi ci sono:

«La reazione immediata è stata il lavoro. È l’unico modo per uscire da momenti come questo. Ci siamo ricompattati: la sconfitta ha fatto male, ma non deve scoraggiarci. Ognuno di noi deve aggiungere un mattoncino di fiducia personale per la squadra.»

Lo staff tecnico, guidato da coach Enzo Distefano, sta imprimendo ritmo e continuità:

«I segnali sono positivi: lo staff ha una predisposizione enorme al lavoro, ci sostiene e ci spinge. In palestra c’è serietà, ma anche la giusta tensione e la giusta complicità tra compagni.»

Un percorso intenso: dai vivai di élite alla maturità in A3

Lugli si racconta, partendo da un dettaglio sorprendente: ha iniziato a giocare relativamente tardi, a 15 anni.

«Ho avuto la fortuna di entrare subito nel vivaio di Verona, poi l’ultimo anno l’ho passato a Treviso con coach Michele Zanin, che mi ha insegnato tanto anche dal punto di vista umano. Era il mio primo anno fuori casa e lui capito appieno la situazione di un diciottenne fuori casa, appunto, che aveva i suoi problemi nel gestire le sue emozioni soprattutto in campo, mi facevo prendere da molto nervosismo; lui ha capito come prendermi e credo che sia stato un po’ lì il crocevia della mia carriera.»

Seguono le prime esperienze in A2 come secondo opposto, accanto a giocatori di grande esperienza:

«Mi hanno dato il buon esempio: come lavorare, come gestire i momenti difficili. Poi Sorrento è stata la mia seconda casa: tre anni, una promozione dalla B e l’esordio in A3. Dopo sono arrivati Casarano e Napoli.»

Modica rappresenta una nuova sfida, dentro e fuori dal campo:

«A Modica mi trovo benissimo. Vengo da un paese di 5.000 abitanti: per me è una città grande, bella, dove si vive bene. Lo staff è professionale, il gruppo è affiatato, in palestra ci si sprona a vicenda e nella vita quotidiana c’è serenità.»

Tra le passioni personali, anche la pesca, seppure vissuta con autoironia:

«Sono più pescatore d’acqua dolce… il mare mi mette in difficoltà! La pesca resta una passione estiva, quando sono più libero e rientro a casa. In generale, il mio stile di vita è molto disciplinato: cura del corpo, alimentazione, focus sul lavoro.»

Avimecc–Terni: «Serve una reazione, abbiamo bisogno del nostro pubblico»

L’attenzione si sposta sul match odierno contro Terni, cruciale per ritrovare ritmo e fiducia, e anche ai fini della classifica:

«Sarà una partita importantissima, per la squadra e per me. Siamo tutti in cerca di riscatto. Ieri in allenamento abbiamo spinto forte, ci siamo liberati della prestazione di Gioia e abbiamo messo testa su domenica. Serve dare tutto, anche più di quello che abbiamo.»

La responsabilità offensiva del ruolo non spaventa Lugli:

«Ognuno di noi deve portare qualcosa in più. Io per primo. Il risultato arriverà come conseguenza del lavoro che stiamo facendo.»

L’appello finale è rivolto al pubblico del PalaRizza:

«Vi aspettiamo numerosissimi. Abbiamo davvero bisogno di voi per ripartire tutti insieme, più forti e più sereni.»