Trapani Shark: crisi e caos nel World Basketball Day

di Redazione

Il 21 dicembre segna una data storica per il mondo dello sport: la Giornata Mondiale della Pallacanestro. Istituita solo due anni fa dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, la ricorrenza omaggia quel lontano 1891 quando, tra le mura dello Springfield College nel Massachusetts, il professor James Naismith diede vita alla prima partita di basket della storia. Si tratta di un traguardo prestigioso, essendo la pallacanestro la prima disciplina di squadra a ottenere un simile riconoscimento globale dall’ONU. Tuttavia, quest’anno il clima di festa è pesantemente oscurato dalle nubi che si addensano sopra il parquet della Trapani Shark.

Il caso Trapani: una “finzione” sul parquet

Mentre il mondo celebra l’invenzione di Naismith, la realtà dei granata è drammatica. La trasferta di Sassari si è trasformata nell’ennesima disfatta, conclusasi con un pesante 102-78, ma è la situazione societaria a far rumore più del risultato. La squadra è stata costretta a presentarsi nuovamente con soli otto giocatori a referto e, paradossalmente, senza una guida tecnica in panchina.

Il blocco del mercato, imposto a causa di pendenze non risolte con l’Agenzia delle Entrate e con la Federazione, impedisce al club non solo di rinforzare il roster (necessario per raggiungere il numero minimo di atleti previsto dal regolamento), ma anche di tesserare ufficialmente un nuovo allenatore. Dopo l’addio di Jasmin Repesa, Alex Latini ha esaurito le deroghe disponibili; di conseguenza, a Sassari, il ruolo di coach è stato ricoperto “de facto” dal capitano della squadra, esponendo la società a nuove, inevitabili sanzioni pecuniarie.

Lo scontro: il tweet di Antonini e il muro di Petrucci

Il clima di tensione è esploso sui social durante la gara. Con il punteggio già compromesso dopo il primo quarto (33-15 per i sardi), il patron Valerio Antonini ha affidato a un tweet tutto il suo sdegno:

“Sta andando in onda la partita della vergogna. Complimenti a chi lo ha permesso e a chi ha autorizzato questa finzione. Lo Sport non è questo. Se domani va come deve andare…”

Parole sibilline che lasciano presagire sviluppi imminenti, anche se non è chiaro in quale direzione. La replica delle istituzioni non si è fatta attendere. Gianni Petrucci, numero uno della FIP, ha spento sul nascere ogni ipotesi di accanimento contro il club siciliano, precisando che le decisioni si basano esclusivamente sulla regolarità dei documenti. Secondo Petrucci, il saldo parziale di alcune pendenze non è sufficiente a sbloccare la situazione se ne permangono altre: le regole valgono per tutti e ogni accusa di pregiudizio resta, per ora, solo un’illazione.