Addio Ivo Sgrazzutti, umile terzino rosanero tutto cuore e sudore

di Valentino Sucato

Uomo serio, umile e taciturno e non poteva essere diversamente per un friulano.

Chi era Sgrazzutti

Se ne è andato Ivo Sgrazzutti, in punta di piedi come fanno gli uomini che hanno vissuto epoche di sacrifici e di duro lavoro. E come fanno ancora i calciatori di una volta, quelli che in maniera umile calcavano i campi di calcio per guadagnarsi non la gloria ma il pane quotidiano con dignità e rispetto per la maglia che indossavano, verso i tifosi e la società e verso se stessi.

Dalla fredda provincia di Udine al calore di Mondello

Aveva 78 anni, e come recitano gli almanacchi del tempo, era nato il 17 febbraio 1947 a Flumignano di Talmassons un un piccolo comune della provincia udinese tra il Tagliamento e il confine dell’ex Jugoslavia oggi Slovenia. In una terra che sfornava campioni, uno su tutti Dino Zoff, non poteva mancare la “classe operaia del calcio”. E Sgrazzutti era uno di questi.

Dal bianconero al rosanero

Aveva lavorato come garzone nel suo paese non rinunciando al calcio e così arriva nell’Udinese in C nel 1966, due stagioni, per poi passare al Palermo dove giocherà cinque campionati tre in A e due in B. Torna poi al vecchio amore, ancora in C con l’Udinese dove nell’ arco della sua carriera giocherà, (sempre in Serie C) 173 gare. Con il Palermo giocherà in totale 97 gare.

L’arrivo in Serie A a Palermo

All’ombra di Montepellegrino quel terzino roccioso arriva nell’ autunno del 1968, il Palermo è in A e trovare posto da titolare in una squadra che aveva De Bellis, Giubertoni, Costantini, Landri è molto complicato.

Arriva il suo turno: nella gara d’esordio il due febbraio con il Cagliari allora una corazzata, sarà lui a marcare (e annullare) il grande Gigi Riva finì 0-0. Da quel giorno Sgrazzutti entra nel cuore dei tifosi rosanero, così come tanti campioni di quella squadra.

Nella stretta marcatura ad uomo, una costante ortodossia calcistica di quei tempi, era difficile superarlo. Era un po’ più vulnerabile nella velocità e nella marcatura aerea. L’anno successivo sempre contro il Cagliari, Sgrazzutti con i suoi compagni scrivono la storia e riescono a battere nel dicembre ’69 per 1-0 il Cagliari (gol di Troia)  che a giugno si laurea Campione d’Italia mentre il Palermo retrocederà in B.

Quel 14 dicembre…come ieri

Sgrazzutti quel 14 dicembre marcherà Sergio Gori per sedici minuti, per poi, a causa di un taglio alla fronte, a malincuore lasciare il campo per infortunio. Proprio come ieri, sempre il 14 dicembre ma del 2025 quando ci ha lasciato.