La Federazione Ciclistica Italiana scende in campo al fianco della SC Padovani

di Redazione

La Federazione Ciclistica Italiana, avuto notizia del grave episodio che ha coinvolto un gruppo di giovani atleti della SC Padovani Polo Cherry Bank mentre si allenavano sulle strade della Val D’Adige, ha comunicato alla Società di mettere a sua disposizione l’assistenza dei legali della Federazione. Questo supporto è rivolto a ogni più opportuna azione che la Padovani ed i ciclisti coinvolti intendano proporre nei confronti dei responsabili del grave fatto, garantendo così una tutela giuridica immediata ai propri tesserati.

La decisione di costituirsi parte civile

Oltre al supporto diretto alla società colpita, la stessa Federazione ha deciso di costituirsi parte civile nell’eventuale procedimento penale che si instaurerà a seguito dell’individuazione dei colpevoli. Questa presa di posizione sottolinea la volontà di perseguire con fermezza gli autori di un gesto che, allo stato attuale delle indagini, appare come un attacco non solo ai singoli individui, ma diretto a colpire l’intero movimento ciclistico.

Difesa del movimento e sicurezza sulle strade

L’intervento della FCI rappresenta un segnale forte contro gli atti di violenza e intolleranza che mettono a rischio la sicurezza di chi pratica sport sulle strade. Identificando l’episodio come un’offesa a tutto il sistema ciclismo, la Federazione ribadisce il proprio impegno nel proteggere l’integrità dei giovani sportivi e nel garantire che atti di tale gravità non restino impuniti davanti alla giustizia.

La dinamica dell’agguato durante l’allenamento

Quella che doveva essere una normale mattinata di allenamento invernale per la SC Padovani Polo Cherry Bank ha rischiato di trasformarsi in tragedia. Mentre il gruppo guidato dai direttori sportivi, tra cui Dimitri Konychev, percorreva la SS12 nei pressi di Dolcè, un’auto scura ha affiancato gli atleti. Il conducente, dopo aver abbassato il finestrino, ha esploso due colpi di pistola all’indirizzo dei ciclisti prima di fuggire. L’episodio è avvenuto in una fase di trasferimento, approfittando del momento in cui l’ammiraglia si era portata avanti per attendere il gruppo al punto di ritorno.

Shock e indagini in corso

Lo sgomento tra i quattordici atleti e lo staff è stato immediato. Una volta rientrati al quartier generale del Veronello Resort, la società ha raccolto testimonianze e immagini per sporgere denuncia alle autorità. Sebbene si ipotizzi che possa essersi trattato di colpi a salve, la gravità e la pericolosità del gesto rimangono estreme. Gli inquirenti sono ora al lavoro per risalire all’identità del responsabile di quella che appare come una vera e propria follia stradale.

Il grido d’allarme della società e del Presidente

Il Presidente Galdino Peruzzo ha espresso sollievo per l’incolumità dei ragazzi, ma ha sottolineato con amarezza come questo non sia l’unico episodio di aggressione subito dal team, ricordando anche il recente investimento del corridore Marco Palomba. Il DS Konychev ha ribadito come la squadra operi sempre nel massimo rispetto della sicurezza, scegliendo strade ampie e orari a basso traffico. Entrambi hanno lanciato un appello accorato per una maggiore cultura del rispetto e della convivenza sulle strade, sempre più spesso teatro di atti violenti contro chi pedala.