RIZZOTTI DESIGN PALLAVOLO SICILIA, L’IMPRESA È SERVITA

di Redazione

Battuta in cinque set la corazzata Pallavolo Aragona

RIZZOTTI DESIGN CATANIA: Pezzotti 8, Muzi 26, Oggioni 9, Messaggi 12, Monzio Compagnoni 8, De Luca 1, Bonaccorso 1 (L), Minervini 0, Agbortabi 4, Conti 0, ne: Lombardo, Musumeci, All.: Marco Relato

SEAP DALLI CARDILLO ARAGONA: Caracuta 2, Stival 24, Borelli 10, Murri 5, Cappelli 11, Vittorio (L), Moneta 12, Beltrame 2, Ruffa 0, Dell’Amico 0. All.: Massimo Dagioni

Arbitri: Giovanni Rizzica di Lamezia Terme e Martina Scavelli di Catanzaro

Set: 25-18, 10-25, 25-16, 23-25, 17-15.

NOTE: Muri Aragona 12, Catania 11. Ace Aragona 4, Catania 6. Err. battuta Aragona 13, Catania 10. Err. azione Aragona 12, Catania 18. Attacco Aragona 31%, Catania 31%. Ricezione Aragona 36% (14% perfetta), Catania 55% (27% perfetta)

Emozione pure. Provate da chi ci crede, da chi lotta sino alla fine senza risparmiarsi, da chi sa rialzarsi dopo essere caduto. Come quelle del presidente Antonio Bonaccorso, il primo a soffrire a bordo campo. Come quelle del diesse Ernesto D’Agata che la squadra l’ha costruita. Come quelle del tecnico Marco Relato che si rivela orgoglioso di allenatore un gruppo straordinario. Come quelle delle giocatrici di una mai doma Rizzotti Design Pallavolo Sicilia che non mollano mai la presa, perché cancellano in un colpo solo la sconfitta di sabato scorso contro l’Akademia Sant’Anna e si regalano la vittoria da copertina con la Seap Dalli Cardillo.

Vittoria al tie break decisivo, la quarta su sei partite disputata, un bottino che la relega nel novero delle squadre rivelazioni di questo campionato di Serie B1. “Provo grande soddisfazione – confessa il tecnico Relato – e non è certo retorica. Una vittoria, quella conquistata, che va oltre i due punti conquistati. Vale ulteriore consapevolezza nei nostri mezzi e dà ulteriore forza a un progetto allestito con una rosa che è la più giovane delle sei squadre che compongono il girone”.

Relato è emozionato. “Da allenatore oggi posso dichiarare di essere super orgoglioso di un gruppo che ha lottato dal primo punto sino all’ultimo senza risparmiarsi, che ha superato un momento di difficoltà (vedi le condizioni fisiche di Agbortabi e De Luca che hanno stretto i denti ndr), dimostrando di essere una squadra molto unita. Abbiamo avuto un grandissimo cuore”.

LA PARTITA. Relato chiede alla squadra la prova del riscatto dopo il ko deludente di domenica scorsa: Pezzotti in regia, Muzi opposto, Compagnoni Monzio e Agbortabi centrali, Oggioni e Messaggi di banda, Bonaccorso libero. Primo set senza storia: la Rizzotti Design è un autentico rullo compressore. Il primo break vale l’8-0. Aragona è fallosa in battuta (cinque errori) e in ricezione non garantisce efficienza (39% positiva, che cala a 9 se analizziamo la perfezione). Oggioni e compagne accelerano il passo (21-12), vincendo il set sul 25-18, dopo aver sciupato cinque set point. Aragona non ci sta, fa valere il suo blasone nel secondo parziale. La Rizzotti non riesce a ribattere colpo su colpo alle bordate di Stival e Moneta. La parità, in appena 22 minuti, diventa presto realtà. Nel terzo set, come sottolineerà Relato, la svolta della partita (“la reazione del terzo set mi ha fatto capire che potevamo farcela”). La Pallavolo Sicilia sale ancora di giri, non si mostra assolutamente succube dell’avversario, riesce a superare il momento di difficoltà con De Luca che stringe i denti quando viene chiamata in causa al posto di Agbortabi soccorsa dallo staff medico per una distorsione alla caviglia. La partita è bella, avvincente, ricca di scambi prolungati. Le difese lavorano tanto, sono costrette agli straordinari. La battuta vincente di Chiara Muzi, in splendida crescita e Mvp Bacco, mette tutti d’accordo. Nel quarto, sotto di quattro lunghezze, la Rizzotti riesce a riportarsi sotto e a provare a tentare l’impresa da tre punti. Aragona riesce a rinviare la contesa al quinto. Nel tie break sale la tensione. Aragona conduce sempre le operazioni, ha anche la palla per chiudere, ma poi commette due clamorose ingenuità che esaltano la tenacia della squadra di casa che vince la seconda gara al quinto set (conferma di una buona condizione fisica). L’ultimo punto è una dormita generale dell’Aragona sulla difesa di Giuditta Bonaccorso che firma il punto decisivo.