Caro bollette impianti sportivi, gli assessori allo sport scrivono a Draghi & Co.
di RedazioneAttualità13 Gennaio 2022 - 13:05
Le assessore e assessori allo sport delle città di Roma, Milano, Torino, Napoli, Bologna, Firenze, Bari e Palermo hanno oggi, congiuntamente, scritto al Presidente del Consiglio Mario Draghi, alla Sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali e ai Presidenti delle Commissioni di Senato e Camera, per manifestare la loro grande preoccupazione circa le conseguenze del caro bollette luce e gas sui gestori degli impianti sportivi e natatori (privati, ma nella stragrande maggioranza, di proprietà pubblica) che per loro natura sono particolarmente energivori. Dopo due durissimi anni di pandemia questo ulteriore impatto economico rende impossibile il presente e il futuro di chi offre servizi sportivi a milioni di cittadini e che, come testimoniato dalle evidenze scientifiche, contribuisce con l’erogazione di quei servizi, a corretti stili di vita, generando un concreto risparmio alle casse del Servizio Sanitario Nazionale. Il lavoro “di squadra” delle assessore e assessori di queste città (le cui aree metropolitane contano quasi 22 milioni di cittadini) coordinato da Mauro Berruto già CT della nazionale maschile di pallavolo e oggi responsabile sport nella segreteria del Pd, ha generato le seguenti tre richieste:
1. Un’operazione helicopter money, che permetta agli enti locali e a tutti i soggetti attualmente gestori di impianti sportivi e natatori di sostenere questo ulteriore impatto. La stima, per intervento coerente con la gravità della situazione, è quello di un contributo straordinario di 2 miliardi di euro, da destinarsi in maniera proporzionale ai reali costi da sopportare.
2. L’estensione del bonus 110% che superi il limite della possibilità di intervento solo sui locali spogliatoi, come al momento attuale. Il miglioramento delle classi energetiche degli impianti avrà peraltro un effetto particolarmente significativo sui futuri risparmi generati e sull’ambiente essendo, come detto, questi impianti particolarmente energivori e oggi spesso lontani da parametri accettabili.
3. La possibilità di prolungare, sulla base di istruttorie da condurre su ogni singolo rapporto, le concessioni per tutti i gestori di impianti sportivi nei casi in cui le condizioni economiche applicate risultino non coerenti con il mutato quadro complessivo e nei casi in cui i concessionari si impegnino a interventi di riqualificazione e implementazione dell’impianto.