“Non chiamatemi Bubu”, Evani ha presentato il suo libro a Capri Leone e Brolo
di Alessandro CalleriCalcio20 Aprile 2022 - 12:13
“Non chiamatemi Bubu”. Doppia tappa in provincia di Messina, tra Capri Leone e Brolo, per Alberico Evani, ex centrocampista del Milan ed attuale vice di Roberto Mancini nella Nazionale italiana, che ha presentato il suo libro, edito da Mondadori Electa e con la prefazione di Arrigo Sacchi.
Nell’autobiografia Evani si è raccontato come non aveva mai fatto, ripercorrendo i momenti salienti della sua straordinaria carriera, spesa quasi interamente tra le file del Milan vincendo dal 1980 al 1993 ben 3 scudetti, 2 Coppe dei Campioni, 2 Supercoppe italiane, 2 Supercoppe europee e 2 Coppe Intercontinentali. È stato anche vicecampione del mondo con la Nazionale azzurra a Usa ‘94. Da allenatore ha vissuto l’apice con il trionfo agli Europei del 2021, da vice di Roberto Mancini, battendo in finale l’Inghilterra a Wembley. Il libro che ne descrive il suo percorso è ricco di umanità e aneddoti, ritratto di una persona generosa e di un professionista di altissimo livello.
In provincia di Messina ha incontrato tanti tifosi rossoneri, grandi e piccoli. Nel pomeriggio di martedì, accompagnato dal coordinatore regionale Associazione Italiana Milan Club, Felice Gitto, Evani ha visitato l’Asd Giovanile Rocca-Milan Academy a Capri Leone, per la gioia del presidente Domenico Belvedere e degli altri soci. Dopo un breve saluto, si è intrattenuto alla Scuola Calcio per firmare le copie del libro e concedersi ai numerosi selfie. <<Siamo molto contenti di questo evento sia per l’entusiasmo dei nostri ragazzi che hanno letteralmente preso d’assalto Chicco Evani, sia per le famiglie e per i tanti appassionati intervenuti>> ha dichiarato il presidente dell’USD Giovanile Rocca, Domenico Belvedere.
Evani si è poi recato a Brolo all’evento organizzato dal Milan Club “Paolo Maldini” presieduto da Pippo Bonocore, che si è concluso con la cena svolta presso un Hotel locale. Alla presentazione del libro nella sala comunale “Rita Atria”, a dialogare con lui, c’erano la coautrice Lucilla Granata e i giornalisti Angelo Di Rosa (Gazzetta dello Sport) e Carmelo Ferro (Omnia news).
<<Il mio libro – ha spiegato Evani – tocca quello che sono riuscito a fare nel calcio, ma non è questo che vorrei venisse fuori. Mi ritengo una persona riservata, sono stato sempre stato abbastanza chiuso e piuttosto timido, non permettendo a tutti di conoscermi fino in fondo. In questo libro, invece, mi sono aperto di più. Le immagini del passato sono sempre emozionanti, ma non guardo mai le partite vecchie proprio perché mi generano troppa nostalgia. Capisco, però, quanto sia stato bello aver dato certe soddisfazioni ai tifosi rossoneri. Anche la mia carriera di allenatore è partita sempre dal Milan, grazie a Franco Baresi. Ho fatto 10 anni nel settore giovanile rossonero e adesso da 12 anni sono in Federazione, da tre come collaboratore di Roberto Mancini>>.
Evani si scompone soltanto di fronte a “Bubu”, il soprannome affibbiatogli agli inizi di carriera dai compagni di squadra per la somiglianza con l’amico di Yoghi dei cartoni animati. <<Quando è uscito il libro non sapevo che titolo usare e così ho voluto togliere ogni dubbio. Questo è un soprannome che non mi piace ricevere e spero che mi venga tolto definitivamente>>. Tutto, ma non chiamatelo Bubu.