Giro di Sicilia 1932, bis del monrealese Mammina
di Valentino SucatoCiclismo30 Marzo 2023 - 15:42
Il Giro di Sicilia del 1932 è ricordato cone il giro caldo. Le temperature alte e il vento caldo africano condizionano la corsa. Alla fine vincera il monrealese Mammina che aveva vinto anche la precedente edizione quella del 1929. Prima tappa. La corsa contrariamente alle previsioni la tappa procede lentamente. Nonostante fosse solo il 31 marzo in Sicilia è una giornata di scirocco. E il vento crea ostacoli e pericoli per cui il gruppo preferisce marciare compatto e protetto. A pochi chilometri da Partinico, in una salita con pendenze per niente complicate il gruppo è guidato da Tralongo, e qui cominciano i primi scatti. Il traguardo di Partinico è vinto dal palermitano Bongiorno. La corsa si infiamma ad Alcamo: D’Alessandri, Parati e Martano scattano. Quest’ultimo scatta di nuovo e resta solo al comando. Da dietro arriva Dabbini che raggiunge Martano. I due collaborano dandosi i cambi. La loro avventura dopo una ventina di chilometri si spegne. È lo scirocco a creare una fatica aggiuntiva insostenibile per due uomini in fuga e così a Trapani il vantaggio di riduce notevolmente (57″) e i due vengono ripresi a 13 km da tre inseguitori Fatticcioni, Pavesi, Andretta. Sulla linea del traguardo è proprio il pisano Fatticcioni a bruciare Martano e Pavesi e a conquistare la prima tappa.
La seconda tappa parte da Marsala con i 68 ciclisti rimasti. Vento, tanto vento. Scirocco africano che condiziona la corsa dissuadendo i ciclisti a fughe suicide. E così da Marsala a Porto Empedocle è una passeggiata con il traguardo volante vinto da Bongiorno nella città empedoclina. Sulla salita di Agrigento le prime timide schermaglie. Morbiatto si mette davanti a tirare e fraziona il gruppo con undici uomini nella prima sezione e gli altri dietro. Nel gruppo di testa il calabrese Nobile aumenta l’andatura e fa ulteriore selezione. Martano si ferma, ha fame e vuole abbandonare la corsa ma è Fatticcioni a rincuorato e a farlo rimettere in sella. La battaglia è di fatto scoppiata: Nobile cede il passo è a Favara e Mammina che vince allo sprint su Andretta Parati e Pavesi il traguardo volante. Ma Caltanissetta è ancora lontana e il caldo è asfissiante. A Canicattì il Pavesi vince il secondo traguardo volante. In vista dell’arrivo di Caltanissetta Mammina cerca di liberarsi degli avversari, cede solo Andretta. Mammina tuttavia riesce a vincere allo sprint finale battendo Parati di 2″ e Pavesi di 30″, poi Dabbini a 1’35”. Nella classifica generale Pavesi scalza Fatticcioni e prende il comando, Dabbini a 2’06”, Puleo 2’56”, quarto Pavesi a 13′ 00″, quinto Mori a 13’21”, sesto Mammina a 14’55”.
La terza tappa ha dell’incredibile. Mannina e Martano alla partenza da Caltanissetta vanno in fuga con andatura folle. Mori, Andretta, Fatticcioni non riescono nel ricongiungimento. Al traguardo di Santa Caterina Villermosa il vantaggio dei due battistrada è di otto minuti. Martano tra Alia e Roccapalumba ha un guasto tecnico. Si ferma. Mammina resta solo, fugge, sa di avere a quel punto il Giro di Sicilia in mano ma non può concedersi pause. In classifica generale deve recuperare tanti minuti. A Vicari vi è l’ultima reazione degli inseguitori ma a Misilmeri capiscono che non hanno più possibilità di agguantare Mammina. Infatti la strada da qui a Palermo non presenta asperità tali da mettere a repentaglio la vittoria di tappa di Mammina che però vuole vincere anche il Giro. Romagnolo, Via Messina Marine, Foro Italico e alla Favorita arriva in solitario, sua la tappa. Ma per il Giro bisogna aspettare i distacchi. Martano arriva acon un ritardo di 9′ . Pavesi a 14’55”. Incredibile era il ritardo esatto da colmare. Ma il monrealese grazie agli abbuoni dell’ultima tappa torna a vincere il Giro di Sicilia