È festa per tutti in particolare per Meeus che ha vinto la tappa finale di un Tour spettacolare, come il suo sprint che ha annullato il connazionale Philipsen che era favorito. Ma la festa è per tutti dal primo all’ultimo della generale. Chi arriva a Parigi è un eroe, soprattutto dopo un Tour difficilissimo come quello di quest’anno.

Passerella, dunque, saluti, sorrisi per tanti chilometri. Poi la gara vera e chi attacca ? Tale Tadej Pogacar che non perde l’occasione per esaltare il ciclismo “new generation” sempre all’attacco ovunque e senza soluzione di sosta. E così ai -49 km dalla fine è andato in fuga seguito da Nathan van Hooydonck (Jumbo-Visma) con la Alpecin-Deceuninck a inseguire per portare al traguardo Philipsen. Lo sloveno addirittura si aggiudica lo sprint intermedio ma ai -33 km il gruppo gli fa “calmare i bollenti spiriti”. Ai -30km attaccano Simon Clarke (Israel-Premier Tech), Nelson Oliveira (Movistar) e Frederik Frison (Lotto-Dstny) ottenendo un vantaggio di 20” ai – 20 km. Ai – 10 km tutti assieme, iniziano i chilometri finali.

Le squadre dei velocisti vanno a tutta: ai -30km la Cofidis accelera per posizioni per Bryan Coquard, Alex Kirsch della Lidl-Trek ha preso il comando per Mads Pedersen, la Bora-Hansgrohe per Jordi Meeus. Pogacar, ancora lui, supera la fiamma rossa dell’ultimo chilometro in prima posizione, mentre Vingegaard frena per festeggiare con i suoi compagni di squadra il pubblico perché i tempi erano stati bloccati a causa di una leggera pioggerellina che stava creando qualche problema al gruppo. Jonas Rickaert prende il comando per Philipsen che vuole la seconda vittoria consecutiva sugli Champs-Elysées e la quinta in questo Tour de France. Ma è sorpresa: Meeus che è stato scelto dalla Bora-Hansgrohe per sostituire Sam Bennett, vince a Parigi. Questa è la sua prima vittoria in un Grand Tour nella sua prima partecipazione al Tour de France.

Gloria anche per Giulio Ciccone che porta in Italia la maglia a pois.