Le precisazioni del presidente granata Antonini sulle dichiarazioni del patron dell’Akragas

di Antonio Ingrassia

In merito alle dichiarazioni rilasciate al quotidiano “La Sicilia” da parte del patron dell’Akragas, Giuseppe Deni, il presidente del Trapani Calcio, Valerio Antonini, ha voluto chiarire con un comunicato indicando che “Con profondo stupore leggo le dichiarazioni del presidente Deni. Non mi sento sinceramente di prendere lezioni né di conoscenza di regolamenti né di comportamenti da chi, subito dopo l’increscioso fatto che mi ha riguardato e che è stato visto in diretta dalle televisioni collegate, si è affrettato a chiedermi scusa garantendo davanti a dieci presenti che sarebbe duramente intervenuto contro chi si era reso protagonista di una vicenda che nulla ha a che fare con il mondo dello sport”.

 

Antonini “Qualcuno in pochi giorni forse ha perso la memoria”

“Ricordo – sottolinea Antonini – a chi in pochi giorni ha perso forse la memoria che, per più di un’ora, l’educatissima tribuna ha rivolto a me, a componenti della mia famiglia ed allo staff presente epiteti di ogni genere solo perché era stato concesso un rigore al Trapani che poi le immagini televisive hanno confermato senza attenuanti di sorta, nonostante le stupidaggini dette dal loro allenatore. Detto ciò, voglio chiudere questa fastidiosa vicenda augurando di cuore al presidente Deni svariati anni di serie D“.

 

 

L’autore dell’articolo accusa Antonini

Il presidente granata Antonini ha replicato a quanto riportato oggi sul quotidiano La Sicilia  dove viene indicato che “il presidente Valerio Antonini, nella comfort zone di una tv trapanese, anziché provare a spegnere le polemiche le ha riaccese. Usando parole che hanno già fatto il giro del web e che non sono rimaste nel contesto locale trapanese. Ha parlato di “non educazione degli agrigentini“, dallo studio hanno anche calcato la mano parlando di “mancanza di cultura sportiva“.

 

Le parole di Deni, presidente Akragas

“Io non voglio fare polemiche – ha detto il patron dell’Akragas, Giuseppe Deni – ma lui (Antonini, ndr) ha visto la partita tranquillamente in tribuna e nessuno ha fatto polemica. Se poi gli ultras fanno il coro tra loro e si insultano non mi pare che sia la prima volta. E’ una cosa che nel calcio c’è sempre stata. A me non pare che questa sia violenza. Lui dice di essere stato aggredito? In realtà è successo l’esatto contrario. Del resto è lui stesso a dire di avere provato a forzare la porta col tentativo del nostro dirigente che lui chiama inserviente di spiegargli che non si poteva. Sul campo per regolamento non può entrare nessuno fino a quando l’arbitro non abbia abbandonato il terreno di gioco. Antonini deve studiare il regolamento. Il resto delle sue parole – ha aggiunto Deni – non merita commenti e qualificano il personaggio. Da presidente dell’Akragas dico che se il Trapani vince il campionato sono contento perché è una siciliana. Ma deve ricordare sempre che Agrigento ha una storia che Trapani non ha e ricordo al presidente che è Agrigento la capitale italiana della cultura del 2025“.

 

Nel calcio i confronti sulle città servono ben poco

Bisogna aggiungere che il calcio è bello sul rettangolo di gioco ma i confronti sulle due città non sono argomenti legati al gioco del pallone e non servono assolutamente per rifarsi di una sconfitta mettendoli sul piatto. Semmai possono essere fatti in altre sedi. Argomentare su temi che non c’entrano nulla con la sfera di cuoio ha poco senso e non servono per recriminare su un risultato netto, per una gara persa meritatamente che il Trapani ha dominato e, oltre a segnare, ha colto pure due traverse, mentre i padroni di casa non hanno tirato mai una volta in porta. Questa è la cultura del calcio. La partita vera e propria. Il resto riguarda solo inutili e discutibili vanti.