Mondiali Doha, Alessandro Miressi vice campione del mondo della velocità
di Simone MiliotiNuoto16 Febbraio 2024 - 11:42
Nella quinta giornata dei mondiali di Doha all’Aspire Dome l’Italia conquista altre due medaglie dal colore diverso ma entrambe splendide per solidità, continuità e caparbietà. Alessandro Miressi rimette i panni del caimano di razza e si prende un fantastico argento nei 100 stile libero, battuto solamente dal formidabile cinese e neo primatista del mondo (46″80 nella prima frazione della 4×100 stile libero) Pan Zhanie, che vira in testa e poi lo risorpassa negli ultimi dieci metri chiudendo in 47″53.
Il 25enne torinese e primatista italiano (47″45) – tesserato per Fiamme Oro e CN Torino, seguito da Antonio Satta, argento con la 4×100 stile libero e già qualificato alle olimpiadi – nuota in 47″72, con un passaggio trattenuto da 22″82 e un ritorno con il turbo in 24″90, per la prima medaglia individuale iridata. Il bronzo è dell’ungherese Nandor Nemeth in 47″78. “Sono contento per la medaglia, la mia prima mondiale individuale – commenta Alessandro Miressi, alle Olimpiadi di Tokyo 2021 argento con la 4×100 sl e bronzo la 4×100 mista – Lo sono un po’ meno del tempo. Perché se devo fare il pignolo volevo qualcosa in meno. Col record italiano vincevo anche. Però, alla fine, ci sta: dopo un mese di lavoro, fare un mondiale a febbraio e nuotare 47” è comunque un bell’allenamento in vista dell’obiettivo più grande che sarà quello olimpico a Parigi”.
Per l’Italia si tratta della quarta medaglia nella gara regina (2-1-1): l’ultima fu l’oro di Filippo Magnini a Melbourne 2007 (in ex aequo col canadese Brent Hayden) che seguì quello di Montreal 2005, la prima il bronzo di Giorgio Lamberti a Perth 1991, mancava l’argento per completare il tris.
Una famiglia di sportivi quella del velocista piemontese, che nel tempo libero, dall’alto dei suoi 202 centimetri, ama disputare partitelle a basket con gli amici (è tifoso dei Los Angeles Clippers) e dicono sia anche un ottimo calciatore (fino a 10 anni era difensore nel Moncalieri); il padre Elio giocava a baseball, la madre Piera è stata nazionale di softball e la cugina Clara Gian Pron olimpica nella canoa slalom a Londra 2012. Quando può se ne va allo Stadium a tifare per la sua Juventus.
Razzetti bronzo nei 200 misti. Le sei fatiche del Razzo, come i turni disputati fin qui ed altri (speriamo due) che lo aspettano nella giornata di chiusura per i 400 misti. Alberto Razzetti non finisce di stupire ed è bronzo nei 200 misti, per un’altra super medaglia iridata dopo l’argento col terzo pass olimpico nei 200 farfalla. In rimonta e magnifica la finale del 24enne di Lavagna – tesserato per Fiamme Gialle e Genova Nuoto My Sport, allenato dal 2020 a Livorno da Stefano Franceschi e vice campione europeo in carica in vasca lunga e corta – che chiude in 1’57″42: frazioni 25″06 (5), 30″71 (7), 33″62 (5), 28″03 (3). Vince il canadese Finlay Knox – bronzo iridato in vasca corta a Melbourne 2022 – in 1’56″64; secondo è lo statunitense Carson Forster in 1’56″97. Il vero sconfitto è il giapponese e bronzo iridato a Budapest 2022 Daiya Seto, quarto in 1’57″54.
“Contentissimo. Non era per niente scontato oggi conquistare una medaglia. Forse non so neanche se me l’aspettavo – afferma Alberto Razzetti – Ho cercato soltanto di lottare fino alla fine e fare la gara che avevamo pensato insieme al mio allenatore Stefano Franceschi. Sicuramento sono in condizioni diverse rispetto agli invernali di novembre a Riccione. Nel dorso in questi mesi ho faticato un po’ e infatti si è visto che non mi è venuto veloce come le altre volte. Fortunatamente ho fatto bene le altre frazioni ed è arrivata un’altra medaglia. Il prossimo obiettivo sono i 400 misti domenica; un’altra gara e un’altra possibilità dove provare a fare il meglio possibile. Febbraio è un mese strano per gareggiare a questo livello. E’ difficilissimo fare previsioni”.
Per l’Italnuoto quella del Razzo è la quarta medaglia nella specialità (1-0-3); l’ultima portava la firma del campione di tutto Massimiliano Rosolino, terzo a Barcellona 2003 e la prima è del lontano 1982 a Guayaquil col bronzo di Giovanni Franceschi.
Azzurre fermate in semifinale. Semaforo rosso nei 100 stile libero per Chiara Tarantino, protagonista della 4×100 stile libero quinta con pass olimpico nella giornata d’apertura, che dimostra comunque coraggio e garra. La 21enne pugliese di Corato – tesserata per Fiamme Gialle ed In Sport Rane Rosse – è decima con la terza prestazione personale di sempre in 54″51; per entrare in finale bisogna nuotare più veloce del 54″07 della brasiliana Stephanie Balduccini e quindi togliere sette centesimi al primato personale. Guida l’olandese Marrit Steenbergen in 52″53. “Restare fiori dalla finale così lascia un po’ l’amaro in bocca – dice la velocista – però è pur sempre una semifinale mondiale, l’alto livello c’è. Sono contenta della gara, ho voluto osare. Il passaggio a 26”1 è nelle mie corde. Secondo me ho fatto la gara come dovevo. C’è tanto da lavorare ancora, anche in vista dei campionati assoluti di Riccione e sono fiduciosa. Mi restano ancora i 50 cui tengo molto e dove posso fare bene”. Si ferma nei 200 rana anche Francesca Fangio, decima. La 29enne di Livorno e primatista italiana (2’23″06) – tesserata per Esercito ed In Sport Rane Rosse – tocca in 2’26″39, ottava è ceca Kristyna Horska in 2’25″34. Il miglior crono è dell’orange Tes Schouten in 2’21″50.
Fonte dichiarazioni Federnuoto.it
Foto Giorgio Scala, Giorgio Perottino, Andrea Staccioli, Andrea Masini / DBM