Egan Bernal vince il Giro 2021, Damiano Caruso bello da impazzire. Sicilia protagonista
di Valentino SucatoCiclismo30 Maggio 2021 - 18:07
Il “Trofeo senza fine” vola in Colombia, Bernal ha vinto il Giro d’Italia 2021. Caruso è secondo. Ganna vince l’ultima crono. Tutto bello, con protagonisti dei bravi ragazzi, con storie diverse. Stiamo vivendo un ciclismo nuovo, umano, proletario! E ci voleva. Il Giro 2021 dunque chiude la sua ultima pagina, la copertina milanese, una crono lunga ed impegnativa che incorona Ganna, un campione del mondo, capace di essere un umile gregario (anche quando indossava la maglia rosa) per 19 giorni su 21 per trasformarsi in un imbattile fenomeno nelle due prove dove comandano “le lancette”. Ganna ha dunque vinto la crono in terra meneghina. Ma non è stato facile. A insediare il ciclista di Verbania, una foratura ad una manciata di chilometri dall’arrivo e a causa della quale il “razzo della Ineos”, ha perso almeno una decina di secondi. Le emozioni non sono mancate. Cavagna che poteva insediare il vincitore di tappa a 400 metri dall’arrivo si è letteralmente schiantato sulle transenne di una curva nella quale si sono di fatto spente le speranze di vittoria del forte cronoman francese e i 12″ di ritardo nonostante la caduta aumenta il suo rammarico. Ottima prestazione di Matteo Sobrero a 14″ dal vincitore e podio sfumato: il ciclista dell’Astana ha perso almeno 3/5 secondi perché si è ritrovato letteralmente in mezzo alle ammiraglie e ha dovuto rallentare dopo aver mollato un pugno al finestrino dell’ammiraglia della FDJ. La classifica della crono Senago-Milano:
1 Filippo Ganna 33′ 48”
2 Rémi Cavagna+ 12”
3 Edoardo Affini + 13”
4 Matteo Sobrero + 14”
5 Joao Almeida +27″
6 Maximilian R. Walscheid+ 33”
7 Alberto Bettiol + 34”
8 Jan Tratnik + 42”
9 Gianni Moscon + 44”
10 Iljo Keisse + 47”
Carusoal 17° posto a 1’23”. Bernal arriva con 1′ 53″.
Il ragusano guadagna altri 30″ sul colombiano ma non bastano. Bernal ha un tesoretto che gli consente di vincere il Giro 2021 con 1’29” di vantaggio su Caruso. La differenza tra i due sta nelle relative squadre. Una corazzata la Ineos, con Martinez, il siciliano Puccio, Ganna, Castroviejo, Moscon, Sivakov, Narvaez. A Caruso, gregario per scelta, capitano per caso, va un grazie da tutti i tifosi italiani e un 10 e lode. È lui la sorpresa della corsa Rosa. Un secondo posto nella Classifica generale, all’inizio, non era assolutamente pronosticabile anche perché il ruolo di capitano della Bahrain Victorious era stato assegnato a Landa. Ma l’infortunio dello spagnolo ha rimescolato le carte. E così L’Aquila degli iblei senza anche l’altro compagno Mohoric, si è involata nella vetta di Alpe Motta dove ha scritto una pagina di ciclismo epico. Tanta Sicilia dunque. Visconti, Nibali e l’emergente Filippo Fiorelli che dal Giro porta via una dote importante, un terzo posto a Sestola è un patrimonio inestimabile. Delusione Yates, Vlasov e Bardet. Da rivedere Evanepoel. E poi Almeida, il suo un Giro pieno di “se” e di “ma”. Il filo rosa termina qui. Almeno per quest’anno.