Filippo Fiorelli, spettacolo al Giro, dalla ciclamino all’ Intergiro: “Salire sul podio finale di Roma è indescrivibile”

di Valentino Sucato

Ha fatto sperare e poi gioire i suoi tifosi, Filippo Fiorelli, come peraltro ha fatto sempre, in quei pedali ci ha messo sudore, fatica, speranza. E tanta umiltà. Quest’anno è stato il Giro di Pogacar ma chi ama la “Freccia Rossa di Ficarazzi” non può che essere soddisfatto del suo quinto Giro.

Filippo riceve e ripaga la fiducia della famiglia Reverberi lavorando anche per la squadra e per i compagni. Il lavoro, quasi sempre, ripaga e così Filippo il ragazzo generoso di Ficarazzi vede i riflettori del Giro puntati sulle sue imprese. Le fughe, i traguardi intermedi e il lavoro duro per Pellizzari, Marcellusi e gli altri componenti la squadra.

Filippo Fiorelli con l’entusiasmo del ragazzo quale è, si racconta e racconta questa avventura lunga ventitré giorni che come ogni anno colora di rosa le strade d’Italia.

È stato un Giro abbastanza soddisfacente, certamente è mancato solo il risultato personale a livello di posizionamento di tappa. Indossare la maglia ciclamino nei primi due giorni è stato davvero fantastico”

“Salire sul palco del Giro d’Italia è incredibile e non si può spiegare quello che si prova. Io ho sfruttato sempre la mia condizione cercando di andare in fuga e di raggiungere il maggior risultato che però sfortunatamente non è arrivato. Però andando in fuga e mettendomi in mostra ho raccolto questo piccolo risultato dell’Intergiro, una classifica che hanno introdotto quest’anno. Con il mio spunto veloce l’ho sfruttato al meglio e ciò mi ha permesso di salire sul podio finale di Roma. È il mio quinto giro d’Italia, nel 2022 mi sono ritirato per problemi fisici, è dunque il quarto giro che corro dalla prima all’ ultima tappa. Ho più esperienza, sono più maturo, ho fatto tesoro delle esperienze passate imparando tappa dopo tappa e in questo Giro ho raccolto il frutto del lavoro di tutti questi anni. La ciliegina sulla torta poteva essere la vittoria di Pellizzari. L’avrebbe meritato lui e l’intera squadra. Giulio è un ragazzo fortissimo e credo che già dal prossimo anno lo vedremo nei primi gradini del podio. Pogacar è un fenomeno e non si discute e correre accanto a Tadej è davvero qualcosa di unico anche se ti fa fare tanta tantissima fatica”