Continua la telenovela Messina, chiesta proroga per la cessione

di Alessandro Calleri

Il Messina ha ufficializzato tre nuove operazioni in entrata, comunicando gli ingaggi di Antonio Marino, Damiano Lia e Vincenzo Garofalo. Le tracce di normalità si fermano qui. A tenere banco c’è sempre la telenovela societaria, giunta ormai all’ennesimo capitolo di un’estate turbolenta, certamente non una novità in riva allo Stretto se si parla di calcio. I contorni stanno però diventando sempre più surreali.

Scatta la proroga

La scadenza del 30 luglio, come termine ultimo e perentorio stabilito per la cessione del club, non è stata rispettata. Il famigerato fondo americano-lussemburghese, del quale non ci conosce minimamente l’identità, ha chiesto infatti ancora tempo. “Si comunica che l’investitore estero intenzionato a rilevare il pacchetto di maggioranza dell’ACR Messina, ha chiesto formalmente una proroga dei termini per completare le complesse procedure. La proprietà ha informato il sindaco di Messina, Federico Basile. Pertanto, la società che, da tempo, ha manifestato la volontà di cedere, si sta impegnando ugualmente nella programmazione della nuova stagione sportiva. Tant’è che il presidente Sciotto ha definito nelle ultime ore con il ds Pavone e lo staff tecnico le ulteriori operazioni di mercato finalizzate ad implementare l’organico, in tempi brevi, con l’arrivo e il tesseramento di nuovi calciatori over” si legge nella nota diramata dal club peloritano. Il tempo passa, la situazione rimane la stessa.

Tutte le tappe/1

Riepiloghiamo dunque tutte le tappe di una storia infinita. Il 17 maggio, ad un mese dalla salvezza in Serie C ottenuta sul campo, l’Acr ha smentito la notizia della proposta di acquisto da 2,5 mln di euro di un “imprecisato gruppo imprenditoriale” menzionata dall’ex presidente Pietro Franza, il 21 giugno la successiva smentita in merito ad un incontro tra il massimo dirigente Pietro Sciotto e l’imprenditore Fabrizio Mannino, che aveva tentato già un’estate fa, senza esito, di rilevare il Messina, ammettendo tuttavia “l’interesse di altri imprenditori”. Il 23 giugno la proprietà giallorossa non ha ritenuto idonea la cordata che faceva capo al palermitano Ettore Minore, operativo a Hong Kong e in Cina, per garantire la giusta continuità al progetto sportivo.

Tutte le tappe/2

L’1 luglio l’ulteriore comunicazione della trattativa esistente “con il gruppo imprenditoriale che sta trattando l’acquisizione del pacchetto di maggioranza”. Il 14 luglio l’aggiunta che tutte le condizioni relative alle quote e ai dettagli di vendita “sono contenute nell’intesa sottoscritta in data 23 giugno”, affermando che non vi è stato alcun rallentamento per via del delicato intervento chirurgico al quale si è sottoposto Pietro Sciotto e che la conclusione positiva della trattativa non dipende dalla proprietà. Il 24 luglio, poi, la precisazione, ribadendo il vincolo di riservatezza, che “la parte acquirente è obbligata a formalizzare il passaggio delle quote entro il 30 luglio”, sottolineando di poter valutare dopo quella data anche altre eventuali proposte. Infine la richiesta di proroga (accettata), senza che si continui a conoscere un nome, un volto o un rappresentante della cosiddetta parte acquirente.

Tifosi pronti a disertare lo stadio

La squadra prosegue il ritiro di Zafferana Etnea agli ordini di mister Giacomo Modica, tra partitelle in famiglia e le novità degli arrivi (su base annuale) sul fronte over del centrocampista (classe ’99) Vincenzo Garofalo, proveniente dalla Virtus Francavilla, del difensore Antonio Marino, ex Latina, esperto classe ’88 che vanta ben 113 presenze in B (Ascoli, Reggina, Lecce e Venezia) e oltre 180 in C, e del laterale destro (’97) Damiano Lia, riconfermato quest’ultimo dopo la passata stagione. I tifosi sono però in subbuglio. La manifestazione di Piazza Municipio è stata soltanto il prologo. La curva Sud ha comunicato che fin quando non cambierà la proprietà del “nostro glorioso Acr, diserteremo lo stadio nelle gare casalinghe (il 25 agosto contro il Potenza il debutto in campionato, ndr). Inoltre non verrà sottoscritto alcun tipo di abbonamento da parte nostra. La presenza sarà invece assidua in trasferta ovunque la biancoscudata giocherà. Un atto doloroso, ma dovuto la nostra pazienza ha un limite, per dare un segnale forte e duro a chi il Messina lo bistratta, lo umilia e lo tiene in ostaggio con innumerevoli menzogne e giochi stupidi di potere”. Il messaggio al presidente Sciotto è chiaro: cedere al più presto.

Il ruolo della politica

Nel frattempo, il vice presidente supplente del Consiglio comunale, Giandomenico La Fauci, tramite quanto diffuso da Ora Sicilia, ha reso noto di aver presentato un’interrogazione all’Amministrazione comunale per fare chiarezza sulla situazione dei pagamenti del canone di affitto dello stadio “Franco Scoglio” da parte dell’Acr Messina, per capire se la società “sia in regola con i pagamenti e, in caso contrario, a quanto ammonti l’eventuale debito accumulato, quali azioni siano state intraprese per il recupero crediti e se siano state applicate penali o interessi di mora previsti dal contratto”. C’è inoltre l’invito al sindaco Federico Basile di interessarsi personalmente alla vicenda della cessione del club “non solo per la crescita del calcio cittadino, ma anche per non farsi trovare impreparato nei confronti di possibili imprenditori pronti a investire nella nostra città”. Il primo cittadino, che insieme all’assessore Finocchiaro si era confrontato la scorsa settimana con i rappresentanti del tifo organizzato, ha intanto preso atto della richiesta di proroga e chiarito che il Comune resta in una posizione vigile, dicendosi pronto ad un nuovo colloquio nei prossimi giorni con il presidente Sciotto. A quando la conclusione della telenovela?