Nuoto, Simone Capostagno “Obiettivi? Ne ho ancora tanti”

di Simone Milioti

Simone Capostagno, nuotatore agonista classe 2006, tesserato con la società La Fenice, è uno degli atleti che più si è messo in luce nella precedente stagione. Sul podio ai campionati regionali assoluti e campione regionale di categoria ha preso parte sia ai Criteria Nazionali Giovanili che a diverse gare ai campionati italiani di Roma. Alle fatiche della vasca somma anche quelle del fondo, rappresentando anche l’Italia, alla Coppa Comen, e la Sicilia, al Trofeo delle Regioni. Contribuendo in quest’ultimo caso alla vittoria quest’anno della rappresentativa regionale con l’argento nella 5 km e il bronzo nella staffetta.

Inizia a nuotare all’età di sei anni a Canicattì, ma non certo per diventare un agonista, si allenava appena tre volte a settimana e ad un certo punto stava quasi per smettere. A 14 anni inizia a nuotare con l’intento di gareggiare e a 16 anni viene accolto nella famiglia La Fenice e col tecnico Alessandro Addamo inizia a raccogliere i frutti del suo lavoro.
Nella stagione agonistica 2023-2024 Simone al campionato regionale assoluto in vasca corta ha vinto l’argento nei 1500 stile libero e 400 misti, più il bronzo nei 400 stile libero. Sempre in vasca corta, ma nella sola categoria Juniores, si è laureato campione nei 400 stile libero e 200 misti, mettendo al collo l’argento nei 400 misti, 800 e 1500 stile libero. Agli estivi in vasca lunga ha migliorato ancora i propri piazzamenti conquistando tra i Juniores ori nei 200 e 400 misti, 400 e 800 stile libero e argento nei 200 farfalla. Ha nuotato sotto il tempo limite, qualificandosi ai campionati italiani di Roma, negli 800 e 1500 stile libero e i 400 misti. Prima di quest’appuntamento ha preso parte a Piombino ai campionati italiani di fondo dove ha messo a segno un poker di medaglie di categoria straordinario: campione italiano nella 2,5 e 16 km, argento nella 5 e 10 km.

Simone è stata un’estate fitta di impegni per lei?
“Si un periodo molto impegnativo specie con tutti gli allenamenti. I risultati però poi ti ripagano”.

Ci sono tanti sacrifici da fare, le viene pesante a volte proseguire su questa scelta di nuotare?
“Dipende da come lo si vive, a me personalmente il fatto di non uscire la sera per conservare le energie in vista degli allenamenti non pesa. Non mi dà fastidio e preferisco impegnarmi nel nuoto, poi praticamente giro l’Italia e l’Europa facendo gare quindi non è che non esco”.

Una cosa che chiedo a tutti è se il nuoto è stato il primo e unico sport praticato.
“Io inizio a nuotare a 6 anni, mio fratello Andrea nuotava e io praticamente inizio perché lo faceva lui. Ho provato anche il basket per un mese. Intorno ai 10 anni ho smesso, praticamente è servito che mio fratello venisse ad allenarsi con me per riprendere. A 14 anni inizio a nuotare seriamente a Ravanusa e a 16 passo a La Fenice con Alessandro (Addamo suo tecnico, nda) e ho raccolto i primi risultati”.

Tra i tanti risultati ottenuti non ha ancora firmato un record regionale, ci pensa? È uno dei suoi obiettivi?
“Sinceramente realizzare un record regionale non è qualcosa a cui punto. Di obiettivi invece ne ho ancora assai da raggiungere, tanti. In primo luogo vorrei riqualificarmi per l’EuroJunior ma voglio raggiungere tutto ciò che mi sono prefissato poco alla volta. Spero di continuare così e di avere un futuro nel mondo del nuoto, ma non voglio correre e so che serve avere calma”.

Tra gare in vasca e il suo impegno col fondo in mare nel circuito e non solo sembra non fermarsi mai. Ha una preferenza tra le due cose?
“In realtà dal 10 al 23 agosto mi sono fermato. È indifferente per me scegliere tra vasca e mare, mi basta nuotare. Non sono solo uno stile liberista e fondista, da quando sono a La Fenice faccio i 400 misti, 200 farfalla e 200 rana. Mi escono anche bene le gare brevi e ad esempio agli Italiani ho portato anche i 400 misti”.

In Sicilia spesso raccontiamo di difficoltà ad allenarsi o mancanza di stimoli, per lei è lo stesso?
“Io non mi posso lamentare, perché Alessandro, o comunque la società, non ci fa mancare nulla ed eventuali problemi a noi non arrivano. Gareggiare contro i ragazzi palermitani mi aiuta, siamo anche amici e collaboriamo assai. Spesso ci sentiamo a fine allenamento con Tiziano (Tripodo, nda) e Giovanni (Lauricella, nda) e ci scambiamo impressioni”.

Immagine in evidenza di Annamaria Mangiacasale