Il Messina e l’emergenza campi, Modica “Vorrei fare soltanto l’allenatore”

di Alessandro Calleri

All’orizzonte c’è il match di domenica contro la capolista Benevento, preparato tra le consuete innumerevoli difficoltà legate ai campi d’allenamento. Il Messina si è allenato anche negli spazi antistanti (!) al rettangolo di gioco dello stadio “Franco Scoglio” o in un campo a sette. Non da realtà professionistica. All’Ambiente Stadium di Bisconte la squadra è costretta a dividere gli orari con le altre formazioni cittadine che militano nelle categorie inferiori. Una situazione sempre più paradossale, che sembra senza via d’uscita.

Lo sfogo di Modica

Un vero e proprio tormento per il tecnico Giacomo Modica che, nella conferenza stampa pre-gara, ha di nuovo sottolineato il problema, rivolgendo un appello: <<Le difficoltà sono ataviche e partono da molto lontano. Bisogna scervellarsi per trovare una situazione per potersi allenare. Certamente non è uguale ad allenarsi nell’antistadio facendo solo delle corse che non ti aiutano a migliorare tatticamente e tecnicamente, né a livello di aggressività. Non mi va però di dilungarmi, questa situazione mi si è spesso rivolta contro, quasi volessi giustificare la mancanza di risultati. Io vorrei essere messo soltanto nelle condizioni di fare l’allenatore, ma purtroppo non è così. Bisogna andare avanti, sperando che possa incidere poco o niente sulla testa dei giocatori. Dovremo gettare il cuore oltre l’ostacolo, con passione e dedizione. Chi ha coscienza e desiderio che il Messina possa recitare una parte bella e gradevole che cominci a fare qualcosa. Si tratta dell’ottava settimana che sono qui e non ho mai messo piede dentro questo campo che si chiama San Filippo se non per le gare ufficiali. Non penso sia normale>>.

Bicchiere mezzo vuoto

A quota 6 dopo 7 giornate il Messina conta già i punti persi e le occasioni sciupate. I giallorossi avrebbero meritato molto di più sia in casa contro la Casertana (da 2-0 a 2-2), che a Latina (1-1) e infine a Picerno, dove i lucani si sono imposti per 2-0 dopo un paio di grosse occasioni non capitalizzate dal Messina. <<Siamo venuti meno a delle accortezze che hanno causato questi errori, perché impegno e voglia di combattere ci sono stati. Quelle piccole cose hanno determinato il risultato, portato a casa da chi sbaglia meno. Noi ci siamo meritati di perdere le partite, perché prendere gol al 97′ col Potenza significa perdere due punti, passare da 2-0 a 2-2 contro la Casertana, anche per scelte sbagliate, sono stati altri due punti persi. Non dobbiamo avere alibi e giustificazioni, le partite vanno combattute fino alla fine, non dal 1′ al 70′, ma al 100′, finché l’arbitro non fischia. Dobbiamo non perdere in area le distanze, i riferimenti vanno presi, non lasciati a due o tre metri. In fase di difesa si deve vivere pensando negativamente e avendo paura nello sbagliare un metro perché ti fanno male, mentre in attacco puoi essere positivo sperando nell’errore dell’avversario. Sul primo gol del Picerno eravamo a difesa schierata, in quattro contro un solo attaccante loro, significa che si è attratti dalla posizione e dalla palla, perdendo di vista il riferimento>>.

Il problema difesa

Preoccupa, dunque, il dato dei gol subiti, già 12. Quale la ricetta per migliorare, anche alla luce di un gruppo giovanissimo? <<Confido nell’aiuto dei giocatori più esperti. Abbiamo però preso gol sull’espulsione di Manetta col Potenza o per il fallo da rigore contro la Casertana dove bastava accompagnare l’avversario. Gli errori fanno parte del nostro lavoro, chi non è sbaglia vuol dire che è un fenomeno, riguarda anche me, che posso sbagliare le scelte o sostituzioni. La squadra è sul campo con piena consapevolezza e col desiderio di voler stupire. Adesso andiamo ad analizzare soltanto la classifica o i risultati, ma sotto il profilo della prestazione non ho nulla da rimproverare ai ragazzi>>.

Il Benevento

In riva allo Stretto arriva la prima della classe, in coabitazione col Picerno. Il Benevento allenato da Auteri, reduce dal 4-1 inflitto alla Juventus Next Gen, è tra le maggiori candidate per la promozione: <<Deve essere per noi una motivazione in più, li rispettiamo. Chapeau al Benevento che è primo, ma noi veniamo da due risultati bugiardi. Dovremo avere quella rabbia giusta e importante da trasferire sul campo per contrapporci ad una squadra che gioca bene ed è in grande salute, lo dice la classifica. Dobbiamo incontrarle tutte, che sia il Benevento o un’altra, pensando a dare il massimo e se quello non basta anche qualcosa in più. Abbiamo di fronte una buona squadra, bisogna pensare ad una gara per volta>>. Le dimissioni lampo del dg Pippo Trimarchi (“Manca la fiducia, contesto ostile”) e l’operazione al setto nasale alla quale si è sottoposto il terzino Peppe Salvo hanno reso la settimana ancora più turbolenta. La parola passa adesso al campo.

Arbitro e precedenti

Messina-Benevento, dell’ottava giornata di Serie C-girone C, è stata affidata all’arbitro Edoardo Gianquinto di Parma che verrà coadiuvato dagli assistenti Vincenzo Andreano di Foggia e Emanuele Bracaccini di Macerata. Pietro Marinoni di Lodi il quarto ufficiale. Gianquinto ha diretto nella passata stagione Virtus Francavilla-Messina 1-0 (sospesa per un black-out alle luci di oltre 40′) e non sono mancate le proteste per un gol annullato a Cavallo. Il Messina ha affrontato quattordici volte in casa il Benevento nella sua storia, con otto vittorie, quattro pareggi e due sconfitte nel bilancio dei precedenti. Le ultime due sfide le hanno però vinte proprio i sanniti: rotondo 0-5 nel 2015/16 e 0-1 (gol di Improta) nello scorso campionato di Serie C. I peloritani non battono la “Strega” dalla C1 2000/2001: 3-1 al “Celeste” con reti di Godeas, Criaco e Scaringella. Al termine di quella stagione fu promozione in B tramite i playoff e la finale vinta contro il Catania.