Un pareggio che sa di bicchiere mezzo pieno: il Trapani porta a casa un punto dalla gara esterna contro il Sorrento, finita 1-1, dopo aver giocato per quasi tutto il secondo tempo con un uomo in meno. Di certo non la migliore prestazione per i granata, reduci da due vittorie di fila, che stavolta però non riescono ad esprimere il loro gioco fatto tutto di incursioni esterne e pressing alto, avendo di fronte un avversario di tutto rispetto, passato inizialmente in vantaggio, ma soprattutto pagando l’espulsione di Benedetti, che costringe i ragazzi di Aronica a limitare i danni, con l’obiettivo di capitalizzare al meglio il gol del pareggio messo a segno prima della ripresa. Perciò l’ottava giornata del campionato di serie C vede il Trapani portarsi a 13 punti in classifica, rimandando al prossimo turno il tentativo di aggancio alla testa del girone C.

Tutti dietro

L’avvio di gara, sul campo neutro di Potenza, è di marca sorrentina. Al 14′ arriva il vantaggio dei campani, con l’ex di turno Musso che su calcio d’angolo riesce a colpire di testa in mezzo alla mischia, siglando l’1-0. Ed è su una punizione dalla tre quarti che i granata ottengono il pareggio al 31′, con un traversone in area avversaria che arriva con precisione sulla testa di Benedetti, insaccando sotto misura. Si va quindi al riposo sull’1-1. Dopo dieci minuti dall’inizio del secondo tempo i siciliani però rimangono con un uomo in meno, dopo che Benedetti nel giro di due minuti si fa ammonire due volte, la prima per proteste e in seguito per una sbracciata irregolare. Così Aronica è costretto a cambiare assetto, facendo uscire Kanoute per coprirsi con Gelli, che va ad aggiungersi alla linea difensiva formata da Ciotti, Silvestri, Celiento (già subentrato a Sabatino) e Carriero. Rimangono da giocare circa una quarantina di minuti, nei quali i rossoneri sorrentini cercando di bucare la retroguardia granata, che però tiene bene. Il Trapani si chiude tutto dietro, rinunciando a manovrare in attacco, e così facendo riesce a mantenere il pareggio, al termine di un incontro che poteva finire peggio.

I tabellini