Pogacar è straripante, e non c’è storia nemmeno al Lombardia

di Alessandro Teri

Alzi la mano chi non si aspettava oggi una nuova impresa targata Tadej Pogacar…sicuramente saranno stati davvero in pochi quelli che sono rimasti sorpresi di fronte al trionfo odierno dello sloveno sulle strade del Lombardia, dove il campione del mondo voleva a tutti i costi mettere a segno il quarto trionfo, in una corsa che ormai è suo terreno di caccia esclusivo. Ma ad essere onesti l’ennesima conquista della classica che chiude la stagione, come da tradizione, non sembra essere costata particolari patemi, a colui che ha fatto delle fughe vittoriose dalla distanza un marchio di fabbrica. Sì perchè ormai non rimane che chiedersi a quanti chilometri dal traguardo Pogacar scatterà per andarsi a prendere la vittoria. Bè, stavolta sono 48, i chilometri che Tadej si è fatto da solo, dopo essere scattato sul Sormano, l’ultima salita impegnativa della giornata.

Come da copione

Da quel momento in avanti il Lombardia, cone da copione, non ha avuto più storia. E a sapere che niente può contro lo strapotere di Pogacar sono i suoi stessi avversari, primo tra tutti Remco Evenepoel, l’altro big atteso oggi: il belga ha visto scattare l’uomo in maglia iridata, senza però poter andargli dietro, ma dovendo accodarsi e fare di tutto per arrivare almeno secondo. Così lo sloveno è arrivato sul traguardo di Como in solitaria, avendo tutto il tempo di godersi l’ovazione del pubblico che lo osanna. Dopo 3’16” è giunto Evenepoel, che definire il “primo degli umani” sarebbe ingiusto, essendo esso stesso un fior di campione. Ma tant’è, per battere Pogacar non basta nemmeno quello. A chiudere il podio c’è la bella sorpresa rappresentata da Giulio Ciccone, terzo e giustamente soddisfatto, per aver chiuso nel migliore dei modi una stagione per lui complicata.