Nuoto, due argenti nella prima giornata dei mondiali a Budapest

di Simone Milioti

Gli argenti di Alberto Razzetti nei 200 misti e della staffetta veloce maschile, che si conferma per la terza volta consecutiva sul podio iridato. Il quinto posto della giovane 4×100 stile libero femminile che sa di linfa per il futuro. Il sesto posto di un bravissimo Luca De Tullio nei 1500. I pass per le finali di Lorenzo Mora nei 100 dorso e del sorprendente Michele Busa nei 50 farfalla. Insomma è subito show dell’Italnuoto nelle semifinali e finali della prima giornata, in cui cadono sei record del mondo, della 17esima edizione dei mondiali in vasca corta, in svolgimento fino a domenica 15 dicembre alla Duna Arena di Budapest.

Alberto Razzetti secondo nei 200 misti

La persona che lo conosce meglio di tutti, il suo tecnico Stefano Franceschi che da quattro anni a Livorno lo sta plasmando e fortificando, sostiene che è un ragazzo dal talento smisurato, capace di compiere qualsiasi impresa. Alberto Razzetti è un garista come pochi e nei 200 misti ottiene il massimo: argento e record italiano. Imprendibile, infatti, è lo statunitense Shaine Casas oro in 1’49″51. In rimonta, come sempre, la prova del 25enne ligure di Lavagna – tesserato per Fiamme Gialle e Genova Nuoto My Sport, vice campione europeo in carica – che nuota in 1’50″88, togliendo sessantasei centesimi all’1’51″54 griffato nel dicembre 2021 ad Abu Dhabi per il bronzo iridato. “Stamattina mi sentivo bene e nel pomeriggio avevo la sensazione che sarei potuto andar forte. Sono contento, perché volevo questo record e sono sceso in acqua con questo obiettivo – sottolinea Razzo, grande appassionato di Formula 1 e tifoso della Ferrari – l’americano obiettivamente era imprendibile e credo che di più non potevo fare. Mi aspetta una rassegna iridata in cui gareggerò moltissimo. Ad Abu Dhabi e a Otopeni stavo alla grande, sarebbe bello ripetersi anche qui a Budapest”. Bronzo al canadese Finlay Knox in 1’50″90.

La 4×100 stile libero uomini d’argento

Quattro moschettieri d’argento che confermano infallibile la staffetta veloce maschile azzurra che rimane sul podio iridato, dopo il secondo posto di Abu Dhabi 2021 e l’oro a Melbourne 2022 con record del mondo (3’02″75) che però cade perché gli Stati Uniti, trascinati in prima frazione dal 45″05 di Jack Alexy, dominano e sono d’oro con un super 3’01″66. Alessandro Miressi al lancio (45″95), uno strepitoso Leonardo Deplano (45″76) e il capitano stoico – per un polpaccio dolorante – Lorenzo Zazzeri (46″21) in mezzo a difendersi da onde e concorrenza, e il solito staffettista doc Manuel Frigo in chiusura (45″73) nuotano in 3’03″65 e con la certezza di essere ancora i più forti del vecchio continente. Il bronzo è della Polonia in 3’04″46. “Sapevamo che gli Stati Uniti erano quasi imprendibili – dichiara Miressi, tesserato per Fiamme Oro e CN Torino – Ci prenderemo la nostra rivincita”. Continua Deplano (Carabinieri/CC Aniene): “Siamo sempre al vertice e ciò è importante. Come ha detto Miressi, davanti ci sono i più forti ma noi rimaniamo al vertice”. Soddisfatto capitan Zazzeri (Esercito/RN Florentia): “Non è mai facile confermarsi a certi livelli e noi lo facciamo ormai da tempo. Questa medaglia è anche di Ceccon e Conte Bonin che sono rimasti in Italia”. Chiosa affidata a Frigo (Fiamme Oro/Team Veneto): “Siamo molto soddisfatti dell’argento. E’ un grande risultato, per un grande gruppo: siamo molto uniti”.

Gli altri azzurri in finale

Il sogno podio iridato per la 4×100 stile libero femminile sfuma, ma non la sensazione che la velocità azzurra sia definitivamente al passo con l’eccellenza. Un’ottima Sofia Morini (52″55 pp), Sara Curtis (51″69), Chiara Tarantino (52″63) ed Emma Virginia Menicucci (52″71) sono quinte in 3’29″58; per il bronzo occorreva abbassare il 3’28″44 del Canada. L’oro è degli Stati Uniti con il record del mondo in 3’25″01 e l’argento dell’Australia in 3’28″25. “Sapevamo che era difficile; abbiamo dato tutto – sottolinea Morini, tesserata per Esercito ed NC Azzurra 91 – Abbiamo grandi margini di crescita”. Prosegue Curtis (Esercito/CS Roero): “Sono sicura che prima o poi la medaglia arriverà. Dopo il tempo del mattino ci speravamo”. Le fa eco Tarantino (Fiamme Gialle/In Sport Rane Rosse): “Daremo grandi soddisfazioni, tanto in vasca corta quanto in lunga”. Conclude Menicucci (Esercito/CC Aniene): “Confermo quanto hanno affermato le mie compagne. Il futuro è nostro. Io sono contenta, perché non mi aspettavo di essere a questi livelli in vasca corta”.

Infine bravissimo Luca De Tullio, sesto nei 1500 stile libero. Per il ventunenne barese – tesserato per Fiamme Oro e CC Aniene, preparato da Fabrizio Antonelli – si rivela quindi eccellente il primato personale di 14’28″44 (precedente 14’32″81) siglato nella serie “lenta” del mattino. Vince, confermando l’eccellente tradizione nordafricana, il tunisino Ahmed Jaoaudi in 14’16″40, che precede il tedesco Florian Wellbrock in 14’17″27 e il compagno di squadra Kuzey Tuncelli, terzo con il record del mondo juniores in 14’20″64 che cancella il 14’27″78 segnato da Gregorio Paltrinieri nel 2012 a Chartres.

Gli azzurri che hanno nuotato le semifinali

Gasato fin dal momento della presentazione. Si è tolto la tuta con la fretta di chi voleva accendere il turbo e stupire. Michele Busa scrolla emozione e tensione e si prende la finale dei 50 farfalla con il settimo crono, nuotando ad appena sei centesimi dal record italiano di 22″02 di Matteo Rivolta del 2022. Il 23enne di Faenza – allenato da Cesare Casella – tocca con il primato personale in 22″08 che sbriciola il primato personale di 22″28 stampato in batteria (precedente 22″44). “Non ci credo neanche io onestamente, o almeno non pensavo di poter andare così forte – sottolinea l’emiliano, tesserato per Imolanuoto – Dopo questa gara posso puntare al record italiano. Tre anni fa non avrei mai pensato di poter essere tra i migliori otto al mondo. Voglio dedicare questa finale a Cesare (Casella ndr), alla mia società e ai miei genitori cui devo tutto”. Davanti c’è lo svizzero Noè Ponti con il record del mondo in 21″43, che abbassa il 21″50 che ha firmato un mese fa in World Cup a Singapore.
Silvia Di Pietro è tornata a grandi livelli nei 50 farfalla dove ha atteso poco più di un’ora. La 30enne romana e primatista italiana (25″03) – tesserata per Carabinieri e CC Aniene, allenata da Mirko Nozzolillo – nuota in semifinale 25″14 l’ottavo crono exaequo con l’australiana Lily Price: poi allo spareggio cede in 25″26 contro il 25″07 della velocista aussie. Stampa il miglior crono, ritoccando ulteriormente il record del mondo, la statunitense Gretchen Walsh che vola in 23″94, togliendo dieci centesimi al 24″04 registrato in batteria, quando ha depennato lo storico 24″38 in gommato registrato dalla svedese Therese Alshammar nel 2009.
Istrionico per eccellenza, bravissimo in vasca corta come pochi al mondo. Lorenzo Mora conferma di esserse tornato al top, grazie agli allenamenti al Centro Federale di Ostia con Claudio Rossetto, e accede alla finale dei 100 dorso. Il 26enne di Modena e primatista italiano (49″04) – tesserato per Fiamme Rosse e VVFF Modena, argento iridato a Melbourne 2022 e bronzo continentale ad Otopeni 2023 – nuota in 49″54, con un eccellente terzo venticinque in 12″68 e un ultimo più strappato in 12″80, che vale il quarto tempo d’ingresso. Guida il gruppo il padrone di casa Hubert Kos in 49″03, quattro centesimi più veloce del russo Miron Lifintsev. “Era una semifinale difficile. Sapevo che serviva nuotare sotto i 50″ per entrare in finale – sottolinea un finalmente sorridente Mora – Domani bisognerà battagliare per salire sul podio: non sarà facile”. Eliminato il giovane debuttante Christian Bacico (Esercito/Como Nuoto Recoaro) quattordicesimo in 50″61.

Foto Andrea Masini / DBM