Nuoto, Razzetti d’argento nei 200 farfalla a Budapest 2024

di Simone Milioti

Alberto Razzetti prosegue nella sua pazzesca ascesa e, dopo il secondo posto nei 200 misti, è argento scintillante nei 200 farfalla per una gara illuminata che ritocca il suo record italiano e soprattutto butta giù quello europeo, cancellando l’1’49″00 che siglò il fenomeno Laszlo Cseh a Netanya 2015. Maiuscola la prova del 25enne ligure di Lavagna – tesserato per Fiamme Gialle e Genova Nuoto My Sport, plasmato a Livorno da Stefano Franceschi – che vola in 1’48″64, con un passaggio in 52″19 da urlo e come unica pecca il 14″47 a causa di una virata leggeremente lunga nell’ultimo venticinque, cancellando l’1’49″06 che timbrò ad Abu Dhabi 2021 per il titolo iridato. L’azzurro è superato solamente dal canadese Ilya Kharun che si impone con il primato americano in 1’48″24. “Sono contento del record europeo e di aver nuotato sotto all’1’49 – racconta Razzo, appassionato di motori e grande tifoso della Ferrari – Non è da tutti battere un record europeo. Sono felicissimo ma sapevo di star bene, mi sento in grande forma. Questi risultati premiano il lavoro che da quattro anni stiamo sviluppando con Stefano (Franceschi ndr). Le mie sono gare faticose e vanno sempre fatte al massimo della concentrazione”. Completa il podio, ma sopra all’1’48, il polacco Krzystof Chmielewski in 1’49″26. A mettere l’argento al collo ad Alberto Razzetti c’ha pensato proprio Laszlo Cseh per un ideale passaggio di consegne tra il nuovo e il vecchio primatista europeo dei 200 farfalla. “E’ un onore aver battuto il suo record. Per me è un grande orgoglio aver ricevuto da lui la medaglia” conclude Razzetti.

Due settimi posti per Miressi e Viberti

La vasca corta non è il suo terreno di battaglia, poco adatta alla sua proverbiale progressione. Alessandro Miressi c’ha provato ed è settimo nei 100 stile libero. Il 26enne piemontese, vice campione europeo e bronzo iridato in carica – tesserato per Fiamme Oro e CN Torino, allenato da Antonio Satta – tocca in 45″93, con un eccellente e per lui insolito passaggio in 21″93 a metà gara ed un ultimo venticinque contratto in 12″14, lontano quarantasette centesimi dal suo record italiano di 45″51. “Il podio era alla mia portata e mi dispiace onestamente averlo mancato – sottolinea Mirex, bronzo olimpico a Parigi 2024 con la 4×100 sl dopo le due medaglie di Tokyo – Mi rimane la staffetta mista e poi penserò alla stagione in lunga”. Vince lo statunitense Jack Alexy, che ha trascinato la 4×100 Usa all’oro nella giornata d’apertura, in 45″38 e precede il brasiliano Guilherme Santos in 45″47 e il caymaniano Jordan Crooks in 45″48.
Zero rimpianti e la certezza di essere tra i grandi per Ludovico Blu Art Viberti che abbassa ancora il primato personale ed è settimo nei 100 rana. Il 22enne torinese – tesserato per Fiamme Oro e CN Torino, altro allievo di Satta – tocca in 56″46, come l’olandese Caspar Corbeau, e ritocca il 56″60 stampato in semifinale che, a sua volta, aveva cancellato il 56″86 siglato in batteria e agli assoluti di Riccione. “Una finale impressionante per qualità e campioni in acqua – spiega Viberti – Io ho nuotato il mio e non posso che essere orgoglioso dei miglioramenti”. Sul gradino più alto del podio sale il cinese Qin Haiyang – oro iridato in vasca lunga nei 50, 100 e 200 rana a Fukuoka 2023 – in 55″47, due centesimi più veloce del russo Kirill Prigoda in 55″49.

Curtis in finale nei 50 dorso

Una classe immensa, un’eleganza in acqua da libellula e una voglia matta di superare ogni volta i suoi limiti. Sara Curtis cresce con il trascorrere dei mondiali e si qualifica con disinvoltura per la finale, dall’esito incerto, dei 50 dorso ritoccando record italiano e mondiale juniores che già le appartenevano. La 18enne di Savigliano – tesserata per Esercito e CS Roero, quinta con la 4×100 sl – nuota un favoloso 26″03, con un pazzesco 12″78 ai venticinque metri, che ritocca il 26″08 stabilito ai Criteria 2024 per il quinto riscontro cronometrico. Davanti a tutte c’è la statunitense Khatarine Berkoff in 25″51 ma la densità è imporante, perchè alle sue spalle ci sono la connazionale Regan Smith in 25″66 e le due canadesi Ingrid Wilm (25″81) e Kylie Masse (25″98). La sensazione è che per il podio occorra necessariamente scendere sotto al muro dei 25″. “Sono contenta del tempo, della prestazione e delle sensazioni in acqua – racconta la velocista cuneese, allenata da Thomas Maggiora – Sapevo di star bene e nei giorni scorsi ero arrabbiata, perché avevo la consapevolezza di non aver espresso il mio valore”.

Foto Andrea Masini / DBM