La nuova sfida di Marco Velo, nominato ct della nazionale femminile su strada

di Redazione

Marco Velo, ex ciclista bresciano e già responsabile delle nazionali a cronometro, è stato ufficialmente nominato commissario tecnico della nazionale femminile su strada, prendendo il posto di Paolo Sangalli. Si tratta di un incarico prestigioso ma impegnativo, che Velo affronta con entusiasmo e determinazione, consapevole di dover ripartire da zero e adattarsi alla nuova sfida.

Il neo ct riconosce il valore del movimento ciclistico femminile italiano, che negli ultimi anni ha raggiunto un livello molto alto a livello internazionale: “Sicuramente devo ripartire da zero e calarmi nella parte. La cosa non mi spaventa anche se all’inizio ci dovrò lavorare parecchio. Una sfida che mi stimola ma allo stesso tempo sono sicuro di poter contare su atlete validissime e all’altezza delle prove che andremo ad affrontare.”.

Aspettative alte

Il nostro movimento ha raggiunto un livello altissimo e siamo un punto di riferimento internazionale, soprattutto come compattezza del gruppo. Sia ai mondiali che agli europei andremo con aspettative alte e son sicuro che, indipendentemente dal risultato, saremo protagonisti”, continua Velo, che è atteso da sfide complicate, come il doppio impegno strada-pista per le atlete azzurre, oltre al coordinamento con le società di appartenenza.

Per quanto riguarda i piani per l’immediato, Velo spiega che “per il 2025 ovviamente puntiamo su mondiali ed europei che per tradizione e qualità del nostro movimento sono sempre obiettivi alla nostra portata”. Per il nuovo ct delle azzurre ci sarà anche uno staff all’altezza, essendo coadiuvato da Silvia Epis e Marta Bastianelli, che faranno parte dello staff della strada femminile.

Infine, Velo sottolinea l’importanza di un dialogo costante con le atlete, ritenendo che l’approccio diretto e il supporto della psicologa Elisabetta Borgia possano fare la differenza nel rafforzare lo spirito di squadra e ottimizzare le prestazioni delle cicliste delle nostre nazionali, per un movimento che ormai è vicino al livello professionistico maschile, ma che ha ancora grandi margini di crescita, soprattutto a livello giovanile.