Impresa di Abrahamsen al Tour, sempre in fuga dal primo centimetro

di Valentino Sucato

La vittoria del cuore e della spirito, si puo definire così il trionfo Jonas Abrahamsen (Uno-X Mobility) nell’undicesina del Tour.

Traguardo di Tolosa indimenticabile

Tolosa, sicuramente, resterà a lungo nella mente del norvegese che un mese dopo l’incidente e la frattura della clavicola al Giro del Belgio ha vinto dominando dal primo all’ultimo centimetro. E sul traguardo, dopo 156,8 di fuga ha tirato fuori quello che gli era rimasto per battere Mauro Schmid (Team Jayco AlUla). Un incredibile duello rusticano per due uomini che avrebbero meritato ex-equo la vittoria. E come se non bastasse ad aumentare i meriti del vincitore vi è stata l’abilità a resistere alla rimonta di uno scatenato Mathieu van der Poel . Per il norvegese e per la sua squadra rappresenta il primo successo al Tour che era ancora a mani vuote dopo due partecipazioni al Tour de France .

Le parole del vincitore

“Mi sono rotto la clavicola 4 settimane fa al Giro del Belgio. Piangevo in ospedale perché pensavo di non riuscire a partecipare al Tour de France – ha soiegato Abrahamsen- Ma il giorno dopo ero dal mio allenatore e speravo di potercela fare. Ho fatto tutto il possibile per tornare qui e vincere una tappa al Tour de France ed è incredibile!”.  Ma non è stato facile, visto che ha dovuto lottare contro un Mauro Schmid molto forte :  “Oggi è stato fortissimo, fin dalla partenza. Ci ho provato, è stato difficile superarlo, ma mi sono detto che dovevo vincere questa tappa al Tour de France, e avevo un vantaggio sulla ruota, è stato fantastico!”.

Il norvegese premia così il suo magnifico Tour de France 2024. “L’obiettivo principale di una squadra era vincere una tappa, ma bisogna essere intelligenti. L’anno scorso, dopo 10 giorni con la maglia a pois, ero un po’ stanco e non sono riuscito a vincere una tappa. Il mio sogno era vincere una tappa al Tour. È così bello far parte di questa squadra. Sono qui dall’inizio, nel 2017, e ho visto la squadra crescere ogni anno, e ho visto delle persone davvero brave intorno a me. Il mio allenatore Lars Holm e Rory, il medico, mi hanno aiutato molto a riprendermi dopo l’incidente. Sono riuscito ad andare al Tour de France e ho vinto una tappa, è fantastico.”