Le voci del Tour: la 14ª tappa raccontata dai protagonisti

di Valentino Sucato

Il Tour saluta i Pirenei che hanno esaltato Pogacar il quale nelle tre tappe ha raccolto due vittorie e un secondo posto. Passa in secondo piano il secondo posto di oggi dopo che ha già vinto quattro tappe in questa edizione della Grande Boucle.

Pogacar oggi secondo all’ arrivo

Tuttavia il secondo posto di oggi vale tanto, soprattutto se letto in funzione dello scontro diretto con Vingegaard contro il quale lo sloveno ha giocato come fa un gatto contro il topo. Una superiorità schiacciante per lo sloveno che ha aspettato con pazienza l’attacco del danese per inseguirlo e staccarlo nei metri finali. È vero che il Tour è ancora lungo e che si vince nell’ultima settimana però il solco scavato dallo sloveno rispetto ai diretti avversari è davvero consistente.

Domani tappa adatta alle fughe

Domani la quindicesima tappa da Muret a Carcassonne di 169,3 km presenta un profilo adatto alle fughe che comunque le squadre degli sprinter cercheranno di neutralizzare. Per gli uomini di classifica dovrebbe essere una giornata interlocutoria ma il condizionale è d’obbligo. Lunedì ci sarà il giorno di riposo, martedì si salirà sul Mont Ventoux.

Le parole di Thymen Arensman, vincitore della tappa di oggi

“Non ci posso credere. A dire il vero, volevo solo vivere il Tour, la corsa più importante del mondo, dopo alcuni buoni risultati al Giro e alla Vuelta. Vincere una tappa al mio primo Tour, e farlo in questo modo, è incredibile, pazzesco. Quest’anno ero già al Giro e mi sono ammalato dopo la corsa. Avevo ancora una buona preparazione per il Tour. Ho dovuto pazientare la prima settimana, aspettando le montagne. E alla prima occasione sono arrivato secondo a Le Mont-Dore. E già era stata un’esperienza fantastica ma questa è incredibile. Avevo gambe fantastiche, sono in forma come non mai. Quando ho sentito il distacco dal gruppo della classifica generale a Peyresourde, ho pensato che 3 minuti su Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard non fossero sufficienti, quindi ho provato da solo rischiando perché si sarebbe potuto rivelare un suicidio, ma dovevo provarci. Non riesco a credere di esserci riuscito. Stavo perdendo potenza nella seconda parte della salita, ma gli spettatori mi hanno dato dei watt extra.

Le parole di Lenny Martinez, maglia a pois

“Stamattina avevamo un obiettivo alla partenza e lo abbiamo raggiunto quasi al 100%. Volevo conquistare tutti i punti tranne quelli dell’arrivo. Non sono riuscito a passare davanti a Peyresourde, ma sono comunque arrivato secondo perché Arensman è riuscito a staccarsi da solo. Non avevo più molta energia nelle gambe. Mi sarebbe piaciuto vincere questa tappa, ma vedo che ci sono corridori più esperti che riescono a essere più forti alla fine che all’inizio. Al Tourmalet è stato incredibile affrontare quella salita da solo con la maglia a pois e tutta quella gente che mi incitava. Ora devo continuare a conquistare più punti possibile nelle tappe di montagna e puntare ai giorni in cui dovrò impegnarmi al massimo.

Le parole di Tadey Pogacar

“Siamo andati vicini alla vittoria di tappa, ma Thymen Arensman oggi è stato fortissimo e ha pienamente meritato questa vittoria: tanto di cappello. Possiamo essere felici e soddisfatti dei Pirenei. Oggi abbiamo fatto una tappa super, pedalando al nostro ritmo per tutto il giorno con un incredibile Nils Politt. È stata una giornata durissima a causa del meteo e delle salite. Inoltre, la fuga non è partita fino al Tourmalet, e questo ha significato che i primi 70 chilometri sono stati velocissimi. Più avanti, le discese sono state un po’ spaventose, soprattutto al Tourmalet. Jonas Vingegaard ci ha provato oggi, ed è stato davvero bravo. In realtà, mi aspettavo che attaccasse un po’ prima. Dopo aver bloccato le sue due mosse, mi sono reso conto di non avere la potenza di fuoco per contrattaccare e dare tutto fino al traguardo. Per questo ho scelto di controllare la tappa,  sulla sua ruota e poi sprintare al traguardo. Abbiamo già affrontato alcune tappe di montagna, e questa è probabilmente la più forte che abbia visto sui Pirenei. Sono sicuro che continuerà ad attaccarmi sulle Alpi. È triste che Remco Evenepoel abbia dovuto abbandonare il Tour. Non so cosa gli sia successo esattamente, ma ieri parlavamo di come non dovrebbe lasciarsi trasportare da tutti i media che lo circondano e concentrarsi invece sul momento. Nel ciclismo, non si sa mai come ci si sveglierà, oppure, a dire il vero, quando si tornerà a lottare per il podio del Tour de France. Gli mando i miei migliori saluti e spero che si riprenda presto”

Florian Lipowitz, maglia bianca

“Non ho pensato di salire sul podio o di lottare per il podio. Sapevo comunque di essere in buona forma, ora sono terzo e ho la maglia bianca, non posso che essere felice. Siamo una squadra e discutiamo le cose insieme. Finora ho dimostrato di essere in buona forma, ma Primoz Roglic è il leader. Siamo molto vicini. Mi dirà cosa fare e qual è il piano per i prossimi giorni. Ieri alla cronometro ha dimostrato di poter fare davvero. È stato triste sapere del ritiro di Remco Evenepoel. Era uno dei principali favoriti per il podio. Mi dispiace per lui, ma dobbiamo concentrarci sulle nostre ambizioni. L’obiettivo della squadra è salire sul podio del Tour.  E dobbiamo vedere chi se la prenderà, Primoz o io. Due settimane sono quasi finite, ma tutti sanno che la terza settimana sarà la più dura. Le tappe sembrano molto dure, con molte salite. Dobbiamo vedere come sono le gambe. Spero che rimangano le stesse”