Supersalita, Andrea Di Caro si conferma campione italiano nel gruppo Motori Moto

di Redazione

È ancora tricolore la stagione di Andrea Di Caro, che si conferma campione italiano Supersalita 2025 per il gruppo Motori Moto, al termine di un cammino perfetto. Il giovane pilota nisseno della CST Sport, già vincitore del titolo nel 2024, ha completato la sua affermazione grazie alla vittoria nella seconda salita del Trofeo Luigi Fagioli a Gubbio, dove ha stabilito anche il nuovo record di categoria per vetture spinte da motore motociclistico, percorrendo i 4.150 metri del tracciato in 1’40”55 con la sua Nova Proto NP 03 Aprilia.

Una conferma che ha il sapore della consacrazione, per un talento che ha saputo crescere con intelligenza, velocità e determinazione, affrontando la stagione con lucidità e prestazioni sempre al top, culminate nei due podi assoluti ottenuti a Luzzi e Rieti, impensabili per la sua cilindrata. Il 2025 di Di Caro è stato un inno alla costanza, alla maturità tecnica e al lavoro meticoloso portato avanti con il supporto di Simone Faggioli, coach e riferimento fondamentale nel suo percorso di crescita.

A Gubbio, tracciato che affrontava per la prima volta in carriera, Di Caro ha dato un’altra prova della sua capacità di leggere le situazioni: ha rinunciato saggiamente a prendere il via in gara 1, condizionata dalla pioggia, per mantenere la concentrazione e prepararsi al meglio per gara 2, disputata con l’asfalto tornato asciutto. E lì ha sfoderato una salita perfetta, precisa, incisiva, pulita, firmando una vittoria dal peso specifico altissimo, sia per il campionato che per il valore cronometrico assoluto.

«Abbiamo deciso – ha dichiarato a fine gara Di Caro – di non partire in gara 1 per una strategia in ottica campionato. Sapendo che anche i miei diretti avversari erano a punti zero, non conveniva rischiare e fare danni. Quando il tracciato ha cominciato ad asciugarsi, abbiamo fatto la scelta più azzardata, che si è rivelata perfetta: montare le slick. Emozione unica il mio debutto a Gubbio, in queste condizioni, e così è arrivato questo secondo titolo… e il record».

«Eravamo sulle spine fino all’ultimo, perché non sapevamo che gomme mettere – Simone Faggioli, nel ruolo di coach tecnico – Poi vedevamo che gli altri calavano e a quel punto abbiamo deciso per la slick morbida. Andrea ha fatto una grandissima prestazione».