Basket: Schio rimane un tabù, Ragusa fuori dai playoff scudetto

di Pietro Minardi

La Virtus Eirene Ragusa non sfata il tabù Famila Schio, che passa il turno battendo proprio le aquile iblee con il punteggio di 60-54. La Passalacqua ci mette cuore ed anima, in una partita serrata e condotta magistralmente dal punto di vista difensivo e dell’intensità.

Manca però quel qualcosa nel finale di gara, dove le scledensi fanno valere la loro esperienza e piazzano la zampata vincente, così come avvenuto in gara 1.

Una stagione comunque positive per le biancoverdi, in un anno reso complesso dall’emergenza covid-19. Il gruppo costruito dalla famiglia Passalacqua e portato avanti da coach Recupido è un contesto squadra di prospettiva, con alcuni elementi di esperienza a fare da chioccia a giovani di sicuro futuro (Kuier in testa).

L’infortunio di Tagliamento e il lungo recupero di Kacerik hanno sicuramente costituito un ulteriore problema. Un ostacolo che ha limitato le rotazioni e le scelte tattiche della compagine ragusana.

Forse nulla in più si poteva chiedere alla Passalacqua. Il rammarico però, se possibile, è lo stesso (e forse ancora maggiore), dal momento che le ragazze di coach Gianni Recupido hanno dato prova in entrambe le partite di potere essere all’altezza per giocarsela ad armi pari nei confronti delle più quotate avversarie.

LE PAROLE DI GIANNI RECUPIDO (RAGUSA)

“Impatto che non è stato convinto nel terzo quarto – commenta coach Gianni Recupido -. Quando eravamo anche partiti bene ma poi abbiamo sbagliato l’impossibile sia da sotto che troppi canestri aperti. A quel punto ci siamo persi d’animo e abbiamo preso un gap ma poi le ragazze erano anche state bravissime a rientrare. Nel finale poi Schio ha meritato.

Ritengo che quando abbiamo cominciato se ci avessero detto che in semifinale avremmo avuto anche la possibilità di giocarcela ad armi pari con loro, mi sarei messo a ridere. A fine partita ho detto alle ragazze che siamo cresciuti tantissimo ma potevamo crescere di più, potevamo arrivare a queste partite ancora meglio di come ci siamo arrivati, sia dal punto di vista fisico sia anche dal punto di vista tecnico e avremmo potuto essere più preparati a questa semifinale, ciononostante ce la siamo giocata, quindi c’è il rammarico da una parte ma non era detto che arrivavamo qui dall’altra. L’ossatura della squadra è buona e il progetto continua”.