Wimbledon, un grande Berrettini deve arrendersi all’alieno Djokovic

di Redazione

Con la finale di Wimbledon inizia l’appuntamento con la storia per Matteo Berrettini che deve vedersela con il più forte tennista degli ultimi anni e n° 1 del ranking Novak Djokovic. Per il romano la prima volta di un italiano nella finale del grande slam, per il serbo la 141^ finale del circuito ATP.

La prima mezz’ora è di studio per entrambi con l’italiano che fa valere il suo servizio potente ma soffre nella risposta di rovescio. Dopo i primi quattro giochi equilibrati il serbo diventa padrone del campo e si porta sul 5-3 con Berrettini che sembra ancora non essere entrato in partita. Ma è proprio nel nono game che avviene la svolta. Berrettini si gioca il tutto per tutto e recupera tre break portandosi sul 6 – 6. Djokovic sembra accusare il colpo e concede il primo set perdendo il tie break 4-7

Un inizio che è una iniezione di fiducia in vista del secondo set, che parte in salita per Berrettini e va sotto di 3 giochi. L’italiano non molla e recupera con giocate e scambi degni del blasone della finale che sta giocando. Sembra la fotocopia del primo set ma stavolta Djokovic, che nel decimo game batte per il set in vantaggio per 5-4, non sbaglia e si porta in parità. Secondo set al serbo con il risultato di 6-4. Tutto da rifare.

Il terzo set parte in maniera più equilibrata con uno squillante Berrettini che sembra avere recuperato forze fisiche e mentali. Gioca bene Matteo ma per battere il n°1 del Ranking mondiale bisogna rischiare e cosi dopo i primi tre game Djokovic ottiene il break. Serve una reazione immediata dell’italiano sul servizio del serbo, ma nonostante dimostri di essere in partita cede il 4° gioco ed è 3-1 Djokovic. Batte quindi il romano che fa valere il suo servizio e riesce a rimanere in partita vincendo il 5 gioco. Il sesto game è da incorniciare per intensità di gioco e qualità degli scambi. Wimbledon è tutto per Berrettini ma questo sembra caricare Djokovic che dopo essere andato sotto 15-40 si porta sul 4-2. Chi si aspettava una partita a senso unico si è sbagliato di grosso. Il match è equilibrato, Djokovic non cede di un passo e si porta sul 5 – 3 con l’italiano che deve battere. Berrettini gioca un gran tennis, comanda il gioco ed accorcia 5-4 con il serbo che nel cambio campo batte per il set. Per vincere contro un campione di tale calibro bisogna trovare il colpo perfetto e questo comporta anche il dover commettere errori che però costano il terzo set al romano.

Berrettini deve trovare altre strade e cerca di lavorare ai fianchi Djokovic, il primo game è suo. Non deve commettere errori perché è sotto 2 set ad 1 ed ha di fronte il più forte del mondo. Inspiegabilmente il serbo è nervoso e dopo il secondo errore di seguito nel servizio scalcia il prato di Wimbledon dissacrando il tempio del tennis. Ma nonostante tutto il romano commette errori elementari e gli regala la parità. Il 15° ace di Berrettini combacia con il vantaggio dell’italiano nel terzo game. Durante il settimo gioco Djokovic rimonta un game che sembrava aver ormai perso ed ottiene il break che potrebbe segnare la partita; è 4-3 a favore del n°1. Berrettini sembra accusare un po’ di stanchezza fisica mentre il serbo dimostra di avere la fame di vittoria di un principiante, e così si aggiudica anche l’ottavo gioco. Qualche riga che nella prima parte del match aveva favorito il romano adesso favorisce Djokovic che ha già a disposizione un match point sul servizio di Berrettini. Il primo viene annullato, si va sul 40-40, nuovo vantaggio del serbo che viene annullato nuovamente con grande coraggio e determinazione. Un dritto sul nastro di Berrettini consegna il terzo match point che stavolta consegna, dopo 3 ore e 24 minuti,  la sesta finale di Wimbledon a Novak Djokovic.

Berrettini non si è mai arreso è stato battuto da un campione smisurato che non è soltanto il n°1 del mondo ma probabilmente è il più forte tennista della storia.”Per me questo non è la fine ma un inizio di carriera – dichiara Berrettini a fine partita. “Sono carico di emozioni ma forse Novak è stato più bravo di me a gestire anche quelle“.

Complimenti ricambiati da Djokovic ” È brutto perdere una finale ma hai un tennis incredibile, un vero martello e porto i segni sul corpo. Sono convinto che avrai una strada lunga e piena di successi”.