Tennis Olimpiadi Tokyo 2020: Naomi Osaka perde al 3^ turno

di Silvia Console

La tennista giapponese Naomi Osaka (n.2 al mondo) è stata eliminata dalle Olimpiadi di Tokyo al terzo turno del torneo singolare femminile, perdendo in due set (6-1, 6-4) contro la ceca Marketa Vondrousova (quarantaduesima nella classifica Wta) in soli 68 minuti di gioco.

Un’eliminazione shock per l’atleta di casa che i pronostici davano come probabile vincitrice della medaglia d’oro.

Ma Naomi Osaka, nell’ultimo periodo è tutt’altro che prevedibile. Ne avevamo già parlato nelle scorse settimane, quando al suo ritiro dal Rolland Garros era seguita la clamorosa assenza a Wimbledon.

In quella circostanza Stuart Fraser, corrispondente del Times, aveva riferito:

“ Naomi non parteciperà a Wimbledon; sta prendendo del tempo personale con amici e familiari. Sarà pronta per le Olimpiadi ed è entusiasta di giocare davanti ai suoi tifosi di casa”.

Che la Osaka non stesse vivendo un periodo particolarmente sereno era già chiaro da un pò. Prima l’annuncio che non si sarebbe presentata alle conferenze stampa, per proteggere il suo stato di salute mentale ( che le costò una multa di 15 mila dollari dagli organizzatori del Rolland Garros) poi il ritiro dal torneo e poi l’uscita del documentario sulla sua vita.

Nei giorni scorsi (il 16 luglio) è uscito su Netflix un film documentario che ripercorre la vita e la carriera della tennista nipponica esplorando le sue radici culturali e la sua poliedrica identità di campionessa del tennis in ascesa.

Così Naomi Osaka ha risposto a chi le chiedeva cosa ne pensasse:

“Alla luce di quello che è successo recentemente, sono terrorizzata dall’uscita di questo film su di me – ha dichiarato l’atleta – Questo non è come un match di tennis, dove vinci o perdi e la gente può commentare se hai giocato bene o male. Questo è uno spaccato dentro un certo periodo della mia vita privata, non posso far altro che chiedermi come la gente lo accoglierà. Questa è la mia anima e un riflesso di chi sono”.

E non è finita qui, in molti hanno storto il naso quando è stato che comunicato che la Osaka  avrebbe ricevuto l’onore di accendere il tripode olimpico durante la cerimonia di inaugurazione dei Giochi. Un evento storico: è stata la prima tennista ad avere questo ruolo nella storia delle Olimpiadi.

La polemica su quest’ultimo episodio che la riguarda (prima della clamorosa eliminazione dai Giochi) è stata sollevata per il fatto che Naomi Osaka, nata da madre nipponica e padre haitiano, abbia scelto il passaporto nipponico da poco e solo per ragioni di “opportunità”. Capisce bene il giapponese ma lo parla poco in pubblico, e alle domande dei giornalisti suoi connazionali preferisce rispondere in inglese.

Nonostante sia cresciuta soprattutto negli Stati Uniti, dove ha vissuto insieme alla famiglia dall’età di tre anni. Nel 2019 rinuncia alla cittadinanza statunitense a causa delle leggi del Paese del Sol Levante che concedono ai cosiddetti hāfu di mantenere la doppia cittadinanza solo fino ai 22 anni.

Dunque, secondo molti, la scelta della Osaka è stata solo una questione di opportunità… per gli sponsor.