Etna Trail: lo spettacolo della 10^ edizione

di Silvia Console

In 400, provenienti da tutta Italia e non solo, nonostante le attuali difficoltà nel programmare trasferte, si sono presentati ai nastri di partenza di una manifestazione che unisce la bellezza unica dell’Etna e la grande capacità organizzativa di ASD Etna Trail.

Tre le distanze fra cui scegliere, tutte con partenza e arrivo a Piano Provenzana, Linguaglossa (Ct).

Nel dettaglio:

64 km, D+/- 3650 mt

24 km D+/- 1.300 mt

14 km D+/- 650 mt

Rispettivamente i vincitori sono stati: Roberto Gheduzzi (7:57:09) e Giuditta Turini del team Hoka con il tempo di 8:59:29. La Turini, nei giorni scorsi, dalla pagina di asd etna trail aveva dichiarato: sono salita sull’Etna solo in inverno con gli sci e quest’anno ho colto l’occasione per provare a salire anche con le scarpette da corsa. Non vedo l’ora di partire per questa nuova avventura siciliana!

Una splendida gara quella dell’atleta valdostata già reduce di numerose vittorie in gare altrettanto prestigiose.

Non altrettanto bene è andata al suo compagno di team Hoka, Franco Collè. Il due volte vincitore del Tor des Geants reduce anche della vittoria del III HOKA Monterosa EST Himalayan Trail,( un percorso Ultra di 105k) è stato costretto al ritiro. Stessa sorte per Monica Casiraghi, l’ultrarunner: che con 231km, decine il record Italiano sulla 24h. La Casiraghi, a causa di una brutta caduta si è dovuta ritirare per ricevere alcuni punti di sutura.

Il caldo ( è stato un weekend che ha segnato temperature sopra i 40°) e un percorso molto impegnativo, hanno messo a dura prova i 100 partenti della gara lunga che è stata portata a termine  da 2/3 dei corridori. Fra questi i migliori atleti siciliani come Vito Massimo Catania (Atletica Amatori Regalbuto)  che ha segnato un bel 2^ assoluto, Francesco Cesare (Marathon Misilmeri), Vincenzo Ioco (Runners Montelepre), Giuseppe Cuttaia ( ASD Panormus MTB&Trail). Tra le donne si sono distinte, Valentina Tomasello, Lara La Pera e Giuseppina Casella, rispettiavamente Marathon Misilmeri e ASD Etna Trail, società organizzatrice di questa splendida gara.

Per quanto riguarda la distanza intermedia (la 24 km) i vincitori sono stati Giuseppe Privitera e Gaia Bertolini. Anche per loro una gara segnata dal caldo e dalla difficoltà del percoso che aveva alcuni tratti in comune con la 64 km, in particolare la lunga salita fino all’osservatorio ( a quota 3000mt)  dal quale poi gli atleti si immettevano nel  “canalone“ di sabbia lavica che segnava i – 4km ( circa ) dall’arrivo.

Tutte le classifiche complete sono consultabili qui

Un grandissima squadra quella di ASD EtnaTrail, una famiglia in cui ciascuno occupa un posto e tutti lavorano all’unisono per il comune obiettivo. La cura, l’attenzione per i particolari e soprattutto la passione di questo gruppo, lo vedi nei loro volti e soprattutto nei sorrisi di chi con pazienza ha segnato magistralmente il percorso, ha gestito la segreteria, coordinato i ristori, l’assistenza, ecc.

CARMELO SANTORO

E dopo queste informazioni generali, permettemi di entrare nello specifico e di raccontarvi quello che ho visto con i miei occhi e percorso con le mie gambe.

Premetto che ai nastri di partenza mi sentivo un po’ come Christopher Mcdougall e quelli davanti a me non erano i Tarahumara ma bensì i “mostri “del trail running internazionale.

Da quando ho iniziato a fare trail running sognavo di partecipare a gare come questa, che vengono definiti ULTRA (ovvero gare con più di 42 km). Avevo sentito diversi racconti di amici e compagni di squadra con cui condivido questa passione che mi avevano parlato delle loro grandi imprese, come il Tor des Geants, la Abbots Way o l’UTMB ( ovvero il campionato del mondo di Trail Running).

Dunque da 3 anni coltivano il sogno dell’Ultra, ma soprattutto, volevo scoprire se possedessi anch’io quella forza mentale necessaria per affrontare un impegno fisico simile.

E così, a 6 settimane dalla 0/300, la Supermaratona dell’Etna, grazie al mio amico e mentore Giuseppe Cuttaia e alla mia compagna di avventura Silvana Scavone ,mi sono trovata a varcare l’arrivo della 64km dell’Etna Trail. Una lunga avventura, proprio così come l’avevo immaginata: salite e discese di sabbia lavica dove il piede affondava ( fino a metà polpaccio), il calore delle rocce nere tutto intorno ( nere anche le lucertole), il sole battente dal quale trovavamo rifugio in macchie di bosco verdissimo, le pietre taglienti che rotolavano sotto i nostri piedi, i ” tappeti” di foglie ingiallite sulle quali ci sembrava di galleggiare e, in fine, il vento sferzante della lunga salita fino all’osservatorio.

Sì, è stato un inferno; ma preferisco un inferno appassionato, piuttosto che un paradiso inerte.

io e Silvana al 31°km