Federica Pellegrini: 5 Olimpiadi per raccontare la storia (Part. 1)

di Silvia Console

L’8 agosto a Tokyo si svolgerà cerimonia di chiusura della XXXII Olimpiadi, ancora mancano tante gare ma più che un bilancio in termini di risultati e medaglie (anche se per molti contano solo queste), mi piace condividere una riflessione che riguarda il valore storico di questo evento: Come le Olimpiadi attraversano la storia (e a volte la cambiano) e ci lasciando un’istantanea, o meglio un tweet, del mondo in quel preciso momento.

Scrivere della “Storia delle Olimpiadi” sarebbe stato un progetto troppo ambizioso (in questo momento) così ho deciso di focalizzarmi su un paio di decadi.

In particolare, ho deciso di rendere il mio personale omaggio alla “DIVINA FEDE” raccontando in poche righe gli highlights delle 5 edizioni dei giochi che hanno visto Federica Pellegrini ai blocchi di partenza.

(Poi siccome le poche righe sono diventate parecchie, ho deciso di divedere questo racconto in due parti)

Iniziamo dal principio, ovvero Atene 2004

“Welcome Home” è lo slogan di questa edizione che segna, dopo 108 anni, il ritorno dei Giochi Olimpici in patria ellenica.

L’ombra del terrorismo si allunga sul Partenone (11 settembre 2001 è un ricordo ancora fresco) che vede perfino una nave da guerra americana, alla fonda al Pireo, per vegliare sulla incolumità della rappresentativa a stelle e strisce.

Protagonista del medagliere olimpico tricolore è la scherma, con le vittorie di Aldo Montano e la finale di fioretto femminile che ha opposto Valentina Vezzali a Giovanna Trillini.

I momenti più belli per me: Yuri Chechi, che sale in pedana a 35 anni dimostrando a tutti cos’è la forza di un campione e le braccia alzate di Stefano Baldini vincitore della maratona.

Il resto del mondo acclama i propri eroi sportivi tra cui l’uomo che diventerà il più forte nuotatore della storia: l’americano Michael Phelps è il primo atleta a vincere 8 medaglie (delle quali 6 d’oro) in una sola edizione dei Giochi.

Nella stessa vasca la nostra Fede, 16 anni da poco compiuti regala all’Italia un argento nei 200 stile libero che non si vedeva da molti anni.

Si chiudono le olimpiadi di Atene 2004 ma tutti hanno lo sguardo puntato all’estremo oriente; Le 63 medaglie vinte dalla Cina non solo ci suggeriscono il titolo di un film (la Cina è vicina), ma sono un importante biglietto da visita della nascente potenza mondiale che ospiterà le prossime olimpiadi.

Nel 2008, infatti, la fiaccola olimpica oltrepassa la grande muraglia cinese per accendere il braciere nello stadio a “nido d’uccello” costruito a Pechino per l’occasione; tra le proteste dei militanti per la libertà e dei sostenitori del Tibet libero.

La metropoli di Pechino(‘Beijīng’), letteralmente “capitale del nord”, è la capitale della Repubblica popolare cinese e capitale della XXIX edizione dei Giochi Olimpici che passeranno alla storia per essere state le più costose (con ben 40,9 miliardi di dollari).

In casa azzurra si celebrano 27 medaglie; tra queste le più belle (secondo me) sono state:

L’oro di Roberto Cammarelle nel pugilato nella categoria dei super massimi contro l’idolo di casa Zhang Zhilei, e l’oro di Alex Schwazer nei 50 km di marcia.

E poi ovviamente c’è Lei, Federica Pellegrini che con il tempo di 01:54:82 congela il cronometro dei 200 stile, vincendo l’oro e segnando il nuovo record del mondo.

Le Olimpiadi si chiudono, si spegne il braciere e l’Italia celebra la nascita della “DIVINA FEDE”.

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Prossimo obiettivo, Londra 2012 e poi chissà anche Rio 2016