Abbiamo visto nel precedente articolo quali sono i principi sui quali si basa l’alcalinizzazione dell’acqua e quali i vantaggi ipotetici (quelli descritti dai produttori di apparecchi ionizzanti) e gli studi a corredo. Tutto oro quello che luccica? Basta quindi una comune acqua da bere, opportunamente trattata, ad eliminare il ricorso ad integratori, bevande, prodotti dietetici e via dicendo, per sostenere da sola le performance sportive degli atleti?
In questa sede abbiamo il compito di gettare uno sguardo sul mondo della salute e del benessere in chiave sportiva, cercando di mantenere una corretta neutralità di vedute.
Citiamo quindi, per rimanere in Italia, due azioni che sono state avviate per screditare le funzionalità (non ha caso si parla anche di acque “funzionali”) dell’acqua alcalina ionizzata.
Queste fanno riferimento a due condanne inflitte dall’Antitrust nel 2015 e nel 2016 a cinque società operanti in Italia nella pubblicità e nella distribuzione di apparecchi ionizzanti. “Le società”, si legge nel testo del provvedimento, “pubblicizzavano dispositivi di ionizzazione e alcalinizzazione dell’acqua del rubinetto attraverso i loro siti internet (…), vantando effetti salutistici infondati. Queste aziende attraverso testimonianze di medici e professionisti e presunti studi scientifici vantavano proprietà miracolose dell’acqua alcalina ionizzata”. Nel corso dell’indagine l’Antitrust ha scoperto che nessuno degli studi rispetta gli standard stabiliti dalla comunità scientifica e il Regolamento 1924/2006 dell’Unione Europea, che norma l’attribuzione di claim salutistici.
Il nodo quindi è quello relativo agli effetti diretti sulla salute, non più generalmente quello che attiene alle performance sportive.
I produttori non possono quindi sostenere pubblicamente che l’acqua alcalina ionizzata “fa bene” o “cura” talune patologie, perché priva di validazione scientifica. Possono invece vantare benefici in termini di rendimento sportivo, giovamento alla pelle, ecc.
La risposta non si è fatta attendere, e le società hanno impugnato la sentenza dell’Antitrust, ma ad oggi non ci risulta che vi sia stata una revisione della sentenza, pur dovendo sottoineare ad onor del vero, che le apparecchiature in commercio sono comunque registrate in Italia come dispositivi medici.
Perché l’acqua alcalina ionizzata non ha effetti benefici sulla salute?
Altroconsumo ha provato a far chiarezza più che da un punto di vista normativo, da quello scientifico, ribaltando i concetti che stanno alla base dei pro IAHRW
“L’alcalinizzazione dell’acqua, operata da questi apparecchi, non è un processo definitivo e irreversibile. Questo significa che, nel momento in cui l’acqua entra a contatto con il nostro stomaco, questa viene neutralizzata dal PH acido contenuto al suo interno. In pochi secondi, perciò, l’acqua perde i suoi tanto decantati benefici. Inoltre non esiste documentazione riconosciuta in ambito scientifico che sostenga le doti salutistiche dell’acqua alcalina e mancano le evidenze che un consumo regolare migliori lo stato di salute o prevenga malattie. Gli aspetti su cui si è mossa l’Autorità (Antitrust), però, sono altri. Secondo il regolamento europeo su claim alimentari, infatti, le indicazioni salutistiche riferite all’acqua alcalinizzata sono ingannevoli, perché riconoscono all’acqua proprietà e caratteristiche che la stessa non può vantare.”
Peraltro abbiamo certezza che diversi sportivi e squadre di diverse discipline professionistiche (dalla Formula 1 alla NBA) fanno regolare uso di acqua alcalina ionizzata, pur non potendo di fatto reclamizzarla.
Da un punto di vista commerciale vi è ovviamente un panorama dell’offerta di apparecchi dai prezzi più disparati. Basta un giro sul web e sulle più conosciute piattaforme e-commerce per farsene un’idea. A noi di Sport web Sicilia preme in questa sede dare notizia sul mondo dello sport e di ciò che si muove intorno a livello di indotto. Ed un tema così importante come l’idratazione non poteva non tenere conto anche di questo argomento certamente curioso e che potrà ulteriormente essere approfondito negli anni a venire.